Zumba per mettersi in forma

Zumba fitness

Zumba fitness per mettersi in forma

Zumba fitness è il nuovo sport per tenersi in forma divertendosi, sia dal punto di vista fisico che mentale. Non si tratta di una vera e propria novità scoperta da pochi mesi, ma di una soluzione alternativa agli esercizi da praticare in palestra seguendo il ritmo della musica. Uno sport alternativo che ci permette di restare in forma seguendo il ritmo della musica latino americana, come salsa, merengue, samba, hip hop, danza del ventre e via dicendo. Tra le varie coreografie proposte si nascondono importanti esercizi correlati al fitness, come le torsioni rafforza addominali e gli squat. Un’ora di lezione da trascorrere con allegria, spensieratezza e divertimento, allenandoci con altre persone.
Grazie a Zumba fitness possiamo modellare il nostro corpo, accelerare il metabolismo, bruciare le calorie, aumentare il battito cardiaco e migliorare la coordinazione, la forma e la postura. Una sola lezione può portare al consumo di circa 1000 calorie: non male no? Una combinazione originale di ritmi e passi piuttosto semplici, indicati anche nei confronti di tutte quelle persone che non hanno mai ballato o che non amano la danza. Esistono diverse tipologie di Zumba fitness, come Zumba sentao da praticare con la sedia, Zumba toning con l’utilizzo di piccoli pesi, Zumba gold per le persone più anziane e Zumba kids, per i bambini.
L’allenamento del momento che possiamo praticare anche a casa, utilizzando la trasposizione digitale dei vari programmi di allenamento al posto delle sessioni in palestra. Sessioni che aiutano a tonificare e scolpire il nostro corpo, sfruttando un approccio aerobico che rinforza i muscoli e regala importanti benefici cardiaci. Grazie a Zumba fitness è possibile allenarsi e perdere peso senza accorgersene: tecnica molto apprezzata anche da star a livello internazionale che non si avvicinano nemmeno lontanamente alla carriera dei ballerini. Ma come ci si tiene in forma scegliendo questa tipologia di allenamento? Essere magri e in perfetta forma fisica è ciò che molti desiderano, considerato il fatto che spesso le persone obese o in sovrappeso portano con sé problemi di salute più o meno gravi.
Nel caso di Zumba Fitness si presta particolare attenzione al divertimento e all’energia che è necessario impiegare per questo tipo di sport, considerato il fatto che richiede poco tempo ed è indicato anche a persone che lavorano o hanno figli. Uno sport che ci consentirà di essere in forma smagliante, rassodando e tonificando pancia, braccia, gambe e glutei. “Beto” Perez è l’ideatore di questa innovativa tipologia di attività sportiva, dichiarando che per poter dimagrire e rassodare il proprio corpo è anche importante, se non fondamentale, farlo con spensieratezza e divertimento, senza accusare in modo troppo eccessivo la fatica dovuta agli sforzi.
Zumba è una danza che coinvolge tutti i muscoli del corpo, con lezioni che si svolgono in gruppo sotto la guida di un istruttore; un allentamento che ci consentirà di socializzare, svegliare il metabolismo e dispendere energia. Esercizio che dovrebbe essere praticato almeno tre volte alla settimana, restando al passo con il resto del gruppo progredendo lezione dopo lezione acquisendo nuovi passi e imparando nuove coreografie. Ma come si svolge una lezione? Le prime lezioni servono a imparare la tecnica, con un brano di riscaldamento e 10 pezzi caratterizzati da musica più intensa. Gli ultimi due brani della lezione sono mirati a movimenti di defaticamento per ridurre la frequenza cardiaca.
Diciamo addio a jeans, tacchi alti e abitini attillati: chi desidera cimentarsi con Zumba dovrà indossare abiti comodi e molto colorati, spesso caratterizzati da pantaloni larghi, maglie, top e accessori fluo. Restare in perfetta forma fisica non è facile, soprattutto per tutti coloro che lavorano in ufficio e conducono una vita sedentaria, magari abbinata a pasti veloci e poco salutari. Il poco tempo a disposizione e la poca voglia di impegnarsi ci fanno pensare che raggiungere l’obiettivo desiderato sia impossibile, ma con Zumba fitness-dance sarà possibile risvegliare la voglia e l’impegno anche delle persone più pigre e svogliate.

Rassodare, tonificare, eliminare il colesterolo cattivo, incrementare l’efficienza del sistema respiratorio, ridurre il rischio di osteoporosi aumentando la densità ossea sono solo alcuni degli effetti benefici di questa disciplina: quindi perché rinunciare? Musica allegra e solare che vi trasporterà in un luogo caraibico e magico per circa 60 minuti della vostra giornata: pensieri, preoccupazioni e impegni di vario genere saranno temporaneamente allontanati dalla vostra mente, focalizzando la vostra attenzione sul ritmo, l’euforia, lo svago e il divertimento più assoluto. Mantenersi in forma non è quindi poi così difficile, complicato e faticoso, ma come ogni attività sportiva mirata a obiettivi prefissi è fondamentale mantenere la giusta costanza e il giusto impegno. Invitate amici, parenti o colleghi di lavoro: potrebbe essere un’ottima occasione per socializzare e stringere nuove amicizie, conoscendo più a fondo se stessi e gli altri senza badare ai difetti e alle critiche cui siete soggetti durante la vostra quotidianità.

La dieta Dissociata

Dieta dissociata

La prima dieta dissociata, fu ideata da un gastroenteorologo americano Howard Rey, precisamente a cavallo tra il 1930 e il 1940.
Questa dieta dimangrante trova le sue fondamenta sul concetto che non tutti i cibi possono essere ingeriti parallelamente. Infatti il principio su cui è basato è la non associazione di alimenti che richiedono tempi digestivi diversi.E’ proprio quando ingeriamo cibi con tempi digestivi diversi che la nostra digestione si rallenta e quindi causa l’assorbimento dei nutrienti.
Una volta inquadrato il problema la prima soluzione che viene in mente è quella del ” monopiatto” e cioè di mangiare un solo tipo di alimento per volta, niente di più sbagliato. Ci sono infatti alcuni cibi che hanno tempistiche di digestioni, se non uguali, molto simili.E’ per questo importante capire che è importante fare gli abbinamenti dei cibi affinchè il nostro organismo assimili le calorie di cui ne ha bisogno.In linea di massima, potremmo subito fare una scissione tra il cibo proteico e i carboidrati. Generalmente non si associano cibi proteici come latte, carne, uova,pesce e formaggio a cibi con alto tasso di carboidrati come dolci, gelati e pasta.La dieta dissociata, non vieta l’assorbimento in una giornata di proteine o di carboidrati, ma ci indica in che modo assumerle entrambe, senza farle associare l’una con l’altra nei vari processi digestivi della giornata. Si prevede quindi un consumo dissociato di proteine e di carboidrati suddividendo i cibi durante una giornata a seconda se contengono proteine o carboidrati.Solitamente sono presenti 3 pasti giornalieri nel quale solo il 20% del fabbisogno giornaliero dovrebbe essere composto di proteine.E’ sconsigliato durante questa dieta, assumere liquidi nei 20 minuti successivi e precedenti all’assunzione dei cibi, in quanto potrebbero diluire i succhi gastrici. Le verdure crude di sera, sono altamente sconsigliate in quanto difficili da digerire.

Lo studio teorica de La dieta dissociata
Studiare la dieta dissociata significa inquadrare bene la digeribilità degli alimenti. 
Quando assumiamo proteine nello stomaco si attiva un attività a base di enzima pepsina che ha il compito di dividere e digerire le proteine.Il processo avviene in ambiente quindi abbastanza acido, in parte viene bloccato da amidi e zuccheri che sbloccano in qualche modo la digestione completa delle proteine.
I carboidrati invece hanno bisogno di un ambiente alcalino per essere digeriti, questo significa che una grossa quantità di proteine e di carbloidrati all’interno dello stomaco potrebbero trovarsi in una situazione troppo acida per la riduzione degli amidi, e troppo poca acida per una buona digestione delle proteine. Quindi la presenza di proteine o frutti acidi, diminuisce di conseguenza la digeribilità dei grassi.
In teoria quindi sembra facile intuire che non associando carboidrati a proteine si risolva il problema. Non è cosi semplice, e soprattutto la dieta dissociata non sempre porta a ottimi risultati e a volta può diventare noiosa e ripetitiva.
E’ infatti stato dimostrato che e diete dissociate sono lontane anni luce dalla dieta ideale, sono monotone e completamente illogiche: infatti la stragrande maggioranza degli alimenti semplici contiene già una mescolanza di macronutrienti (si pensi per esempio alle noci che contengono proteine, grassi e carboidrati). Quanto al fatto che promuoverebbero la miglior digestione, occorre rimarcare un concetto chiaro: un fisico sano può tranquillamente mangiare una bistecca e poi una mela; se ho problemi, la colpa non è certo dell’alimentazione, ma di una debolezza del mio apparato digerente. Seguire una dieta dissociata è come proibire al corpo di correre perché la corsa provoca un’accelerazione dei battiti cardiaci e potrebbe essere fatale al cuore! 
Diversi sono i pensieri scientifici su questa tipologia di diete, ma la parola FINE sembra essere arrivata dagli studi scientifici svizzeri . Per un mese e mezzo sono stati seguiti 57 soggetti obesi divisi in due gruppi, uno che seguiva una dieta dissociata e uno che seguiva una dieta bilanciata. Entrambi i gruppi seguivano un regime ipocalorico (1.100 kcal). Il gruppo che seguiva la dieta dissociata diminuì mediamente di 1,5 kg in meno rispetto a quello bilanciato. Ciò dimostra che perdere chili non ha alcuna relazione con le cosiddette combinazioni alimentari. Le diete dissociate inoltre non hanno nessun rispetto per i fabbisogni del nostro corpo: se abbiamo bisogno di carboidrati perché abbiamo compiuto uno sforzo impegnativo chi dice al nostro corpo che oggi è il giorno delle proteine? 
Moltissimi dietologi continuano a proporre le diete dissociate pur essendo a conoscenza che dal punto di vista scientifico la loro valenza è nulla.

Massaggi durante la dieta

massaggi

Il massaggio è un gesto istintivo che viene effettuato su una parte dolorante,ma non solo anche per trarne beneficio contro lo stress facendo si che la persona si rilassi facendola star bene.

Oltre ad usare le mani,per fare i massaggi si possono usare altri mezzi,come degli utensili,degli olii alle erbe e delle pietre laviche.
Esistono vari tipologie di massaggi.Il massaggio rilassante che aiuta ad alleviare lo stress;il massaggio per lo sport considerato parte dell allenamento di ogni atleta;il massaggio riabilitativo che aiuta dopo interventi e ferite a riprendere la propria normalità e infine quello estetico che porta beneficio alla pelle e ne riduce la cellulite.
Vi sono varie manovre per fare un massaggio,quali lo sfioramento,la frizione,l impastamento e la percussione.Vengono eseguite sul corpo proprio perche aiutano a lenire dolori muscolari e articolari,per tonificare il volume dei tessuti,ma anche per migliorare il benessere psichico.
Ma vi sono altre tipologie di massaggi quali:
1)MASSAGGIO MIOFASCIALE
2)MASSAGGIO TRIGGER POINTS
3)MASSAGGIO SONORO
4)MASSAGGIO THAI MOOD
5)MASSAGGIO AL BAMBU’
6)MASSAGGIO ANTICELLULITE PER L’ESTATE
7)MASSAGGIO KALARI
8)MASSAGGIO AL LAMPONE
9)MASSAGGIO BERBERO
10)MASSAGGIO ROLFING
11)MASSAGGIO SENSUALE ED EROTICO
12)MASSAGGIO SHIATSU
13)MASSAGGIO THAI
14)MASSAGGIO KUNDALINI
15)MASSAGGIO IN GRAVIDANZA
16)MASSAGGIO OSTEOPATICO
17)MASSAGGIO CRANIO-SACRALE
18)MASSAGGIO INFANTILE
19)MASSAGGIO HAWAIANO-LOMI LOMI NUI
20)SHANTALA-MASSAGGIO INDIANO PER NEONATI
21)MASSAGGIO HOT STONE
22)AUTOMASSAGGIO CONTRO LE RUGHE
23)MASSAGGIO TIBETANO
24)MASSAGGIO TUI NA
Vediamo in breve di cosa trattano ognuno di essi:
IL MASSAGGIO MIOFASCIALE
Il massaggio miofasciale è una tecnica di terapia manuale che non lavora sui muscoli, ma tra i muscoli (cioè sulla fascia che li riveste).

IL MASSAGGIO TRIGGER POINTS
Un trattamento che agisce direttamente sui punti del corpo dove si accumulano le tensioni, per eliminare i blocchi dal rachide, ritrovare più agilità nei movimenti e una maggiore estensione delle catene muscolari.

IL MASSAGGIO SONORO
Un’antica tecnica di guarigione che unisce il sapiente tocco delle mani alla musica, per riequilibrare mente e corpo.

IL MASSAGGIO THAI MOOD
Il massaggio Thai Mood deriva dal massaggio thailandese ma pur rispettando i canoni degli antichi trattamenti orientali, li integra con un approccio originale rendendolo una vera e propria esperienza che coinvolge tutti i sensi.

IL MASSAGGIO AL BAMBÙ
Secondo gli antichi cinesi, le canne di bambù erano in grado di far circolare al loro interno l’energia e potevano essere quindi utilizzate per assorbire l’energia in eccesso e ristabilire l’equilibrio energetico del corpo di un individuo.

I MASSAGGI ANTICELLULITE PER L’ESTATE
Sono tanti e diversi i trattamenti che si possono fare prima dell’estate per giungere alla prova costume in piena forma. I centri estetici, le beauty farm, le Spa di tutta Italia propongono trattamenti ad hoc per ogni tipo di inestetismo.

IL MASSAGGIO KALARI
Il massaggio Kalari (dal nome di un’antica arte marziale indiana) è caratterizzato dall’uso esclusivo dei piedi anche se, per ottenere un effetto-relax, è ammesso in particolari casi l’utilizzo delle mani. Molto amato tra i praticanti di arti marziali, i danzatori e gli artisti circensi, ha origini lontanissime, risalenti ad almeno 3000 anni fa…

IL MASSAGGIO AL LAMPONE
Profumato, morbido e gustoso: il lampone è forse il più raro e prezioso fra i frutti rossi. Raro perché cresce fra i cespugli impervi ad altitudini oltre i 700 metri sul livello del mare negli Appenini e nelle Alpi. È prezioso per molte ragioni: come alimento perché è un vero concentrato di vitamina C, vitamina A, potassio, calcio e magnesio.

IL MASSAGGIO BERBERO
Il Massaggio Berbero è un’immersione totale nel mondo arabo fatto di odori di spezie antiche, di essenze profumate, di colori vivaci, di candele flebili, di suoni e di musiche dolci. L’acqua che tempra e rigenera, l’aria che è vapore e respiro, la terra che è fango ed è l’essenza di ogni cosa, il fuoco che è calore delle mani e degli unguenti, sono vissuti in una speciale alternanza e combinazione e vengono donati seguendo i dettami di un’esperienza e di una cultura antica e millenaria.

IL MASSAGGIO SENSUALE ED EROTICO
L’individuo può vivere emozioni particolarmente discordanti se rapportate al contatto fisico. Infatti nonostante l’importanza data alla “relazione”, all’entrare in sintonia con l’altro, anche attraverso il contatto corporeo, sono molte le persone che non riescono a vivere serenamente tale esperienza.

IL MASSAGGIO ROLFING
Il cosiddetto Massaggio Rolfing© è uno dei metodi più adatti ed efficaci per migliorare la postura attraverso un training che si sviluppa in 10 sedute di base; ciascuna di queste comprende una parte dedicata alla manipolazione delle mio-fasce, quel particolare tessuto che riveste i muscoli, per mezzo di un massaggio lento e profondo ed una parte di rieducazione posturale che mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura corporea..

IL MASSAGGIO SHIATSU
Lo shiatsu è una forma di terapia manuale nata in Giappone all’inizio del XX° secolo ad opera di maestri che praticavano tecniche di massaggio direttamente derivate dal massaggio tradizionale cinese o “tuina”. Lo shiatsu è una tecnica di riequilibrio molto potente. Sottoporsi periodicamente ad un trattamento fatto da mani esperte è quindi un eccellente modo di restare in salute.

MASSAGGIO THAI
Il massaggio Thai è un massaggio medico praticato dai monaci buddisti della Tailandia. E’ stato tramandato da maestro e allievo per oltre 2500 anni. Combina i punti di digitopressione della Medicina Cinese con uno stretching assistito ispirato allo Yoga di derivazione indiana, che apre il corpo energeticamente e fisicamente. Lo scopo finale del Massaggio Tradizionale Thai è, sia per chi lo pratica che per chi lo riceve, il raggiungimento di uno stato di “leggerezza” e un’elevazione emotiva e spirituale.

MASSAGGIO KUNDALINI
Kundalini in sanscrito significa “serpente”. L’energia nervosa e psichica posta nel loto in fondo alla colonna vertebrale, attraverso il massaggio si risveglia e sviluppa i poteri psichici risalendo tutti i chakra.
IL MASSAGGIO IN GRAVIDANZA
Il massaggio in gravidanza o massaggio prenatale è una pratica che asseconda le necessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie fasi che precedono il parto e non solo in presenza di disturbi articolari.

IL MASSAGGIO OSTEOPATICO
Nel trattamento osteopatico il massaggio viene impiegato generalmente come parte preparatoria a trattamenti più specifici, articolatori (mobilizzazione di una articolazione), riposizionamenti vertebrali, di due capi ossei tra di loro sia per problemi posturali che post traumatici. Il termine di massaggio va più propriamente riferito nel trattamento osteopatico alle manipolazioni viscerali che, in effetti, insieme ai trattamenti fasciali e cranio sacrali, sono peculiari dell’osteopatia.

IL MASSAGGIO CRANIO-SACRALE
Tecnica di natura olistica, il massaggio cranio-sacrale viene praticato, con leggerissime manipolazioni, sulle ossa del cranio e sulla colonna vertebrale, intervenendo su un sistema – quello cranio-sacrale, appunto – che è in collegamento con ogni parte dell’organismo. La terapia con questo massaggio è in grado di apportare benefici a tutti i livelli: da semplice trattamento anti-stress, esso può essere in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’apparato gastroenterico e di migliorare la respirazione. Essa è dunque risultata idonea in molti casi nella cura della sciatalgia, dei mal di schiena, dei traumi da parto, colpi di frusta, emicranie, scoliosi, vertigini e problemi dell’articolazione mandibolare.

IL MASSAGGIO INFANTILE
Creare benessere, proteggere la salute, ma anche rafforzare il legame tra genitori e figli. Il massaggio infantile è non solo una tecnica, ma anche un modo per comunicare basato sul tatto, che si può eseguire fin dai primi giorni di vita del neonato, e può continuare durante gli anni; inoltre è indicato anche per bambini con problemi di salute o handicap.

IL MASSAGGIO HAWAIANO – LOMI LOMI NUI
Di recente diffusione in Occidente, il massaggio hawaiano, detto localmente Lomi Lomi, tramanda l’antica sapienza dei Kahuna, i maestri di una tecnica oltre che curativa veniva praticata anche come un rito che accompagnava fasi di passaggio nella vita e che combina l’ipnotica sensualità della danza tradizionale con la grazia forte e ferma delle arti marziali locali.

SHANTALA – IL MASSAGGIO INDIANO PER NEONATI
Il Massaggio Indiano per Neonati – o Shantala – rappresenta un continuum energetico fra la vita uterina e quella esterna attraverso il quale è possibile prolungare l’intimo contatto tra madre e figlio, come un’integrazione fisiologica naturale e cosciente.

IL MASSAGGIO HOT STONE
Conosciuto già da tempo anche in Italia come Massaggio con pietre laviche, praticato da millenni, l’Hot Stone Massage è recentemente tornato in auge grazie alla riscoperta delle beauty farm americane che lo hanno poi rilanciato in tutto il mondo. Le sue proprietà sono diverse e vanno dalla cura dei disturbi muscolari al’azione di levigamento della pelle.

AUTOMASSAGGIO CONTRO LE RUGHE
Uno dei segnali più temuti dell’invecchiamento sono le rughe. Il massaggio, oltre a rafforzare i muscoli facciali, riattiva la circolazione del sangue e della linfa procurando un aumento del metabolismo, favorendo una accelerata produzione di cellule nuove. Impara qui le tecniche dell’automassaggio!

IL MASSAGGIO TIBETANO
Si tratta di una antica tecnica della medicina orientale che comincia con l’applicazione di olio su tutto il corpo, cui segue un massaggio che percorre sul corpo la suddivisione nei tre “umori” che la medicina Tibetana identifica: il vento al centro, la bile al lato destro e la flemma al lato sinistro.

IL MASSAGGIO TUI NA
Il Tui Na si applica utilizzando un insieme di metodi di massaggio e di mobilizzazioni articolari (spingere, premere, sfregare, picchiettare, pinzettare, scuotere, vibrare, impastare, ecc…). Queste diverse sollecitazioni provocano una stimolazione dei canali energetici (meridiani), regolando Yin e Yang, cioè i due stati dell’energia strettamente …

I massaggi quindi se effettuati in modo professionale risultano essere utili non solo portando benessere al proprio fisico ma anche a livello mentale perchè agisce da rimedio naturale contro lo stress.

La dieta Mediterranea

Dieta mediterranea

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano del bacino del mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Nel 2008 l’Italia ha presentato richiesta all’UNESCO affinché la dieta mediterranea venga inserita fra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscimento che riceve nel 2010. Questo modello nutrizionale è stato abbandonato nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America, ma ora la dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l’interesse dei consumatori e sta conoscendo una grande diffusione, specie dopo gli anni novanta, in alcuni paesi americani fra cui l’Argentina, l’Uruguay e alcune zone degli Stati Uniti d’America.La dieta mediterranea ha un elevato consumo di pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio di oliva, pesce e vino (in quantità moderate) ed è basata su un paradosso (almeno per il punto di vista del nutrizionismo tradizionale): i popoli che vivono nelle nazioni del Mediterraneo consumano quantità relativamente elevate di grassi ma, nonostante ciò, hanno minori tassi di malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione statunitense, nella cui alimentazione sono presenti livelli simili di grassi animali. La spiegazione è che la gran quantità di olio d’oliva usata nella cucina mediterranea controbilancia almeno in parte i grassi animali. L’olio di oliva sembra infatti abbassare i livelli di colesterolo nel sangue; si pensa inoltre che il consumo moderato di alcool durante i pasti, sia un altro fattore protettivo, forse per gli antiossidanti contenuti nelle bevande alcoliche. Secondo lo studio, la dieta mediterranea diminuisce il tasso di mortalità della coronaropatia (malattia coronarica) del 50%. Inoltre la dieta mediterranea spiega che sarebbe meglio bere minimo 6 bicchieri d’acqua al giorno.

Cereali 
Un posto privilegiato nella dieta mediterranea è occupato dai cereali integrali, e suoi derivati. Contrariamente a quanto il senso comune potrebbe indurre a pensare, questa classe non è e non deve essere rappresentata solo dagli alimenti pane, pasta e al massimo riso, ma è ottima cosa variare, coinvolgendo altri cereali spesso, purtroppo, poco considerati: mais, orzo, farro, avena.
Legumi 
Spesso denominati “la carne dei poveri”, per le caratteristiche che ci apprestiamo a leggere. I legumi sono ingiustamente esclusi molte volte, o comunque altamente sottovalutati. La loro funzione è duplice, giacché la loro composizione vede una discreta presenza di carboidrati a lento assorbimento (basso indice glicemico), ma soprattutto, se comparata con altri cibi vegetali, una corposa presenza di proteine. Una dieta equilibrata che comprenda l’associazione di cereali e legumi è completa dal punto di vista proteico, in quanto fornisce all’organismo tutto lo spettro amminoacidico necessario.
I legumi hanno anche il merito di apportare discrete quantità di sali minerali, alcune vitamine e fibra alimentare. Le leguminose più diffuse sulle nostre tavole sono le lenticchie, i ceci, i fagioli nella loro varietà (borlotti, cannellini, di Spagna etc.), le fave, i piselli e i lupini.
Frutta fresca e verdura
È ormai consolidata l’opinione circa la quale è opportuno consumare quotidianamente la cifra ideale di 5 porzioni di frutta e verdura. Indubbi sono i vantaggi: questi alimenti generano un senso di sazietà a fronte di un ridotto potere calorico. Da sottolineare anche l’ingente quantità d’acqua che questi alimenti contengono, molto spesso superiore al 90% (nella frutta), caratteristica che dovrebbe tendere ad aumentare il consumo di questi cibi a maggior ragione nelle calde giornate estive mediterranee, per integrare adeguatamente i liquidi perduti.
Molti frutti forniscono un imprescindibile e insostituibile contributo di vitamina C e acido ascorbico, una vitamina idrosolubile fondamentale per molteplici funzioni.
Si raccomanda di consumare preferibilmente frutta di stagione.
Carne e pesce 
Generalmente la dieta mediterranea tende a consigliare un consumo di pesce più largo rispetto a quello della carne. Il pesce, d’altra parte, non ha potuto restare escluso dalle tavole mediterranee, proprio per la presenza dell’ambiente marino che ha plasmato e determinato la storia dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Gode principalmente di ottime quantità proteiche, di acidi grassi essenziali e alcuni sali minerali. Quanto alla carne, si tende a preferire quella bianca (pollo, tacchino, coniglio) a quella rossa. Ricca in proteine, vitamine e sali minerali, la componente lipidica (grassi) dipende fortemente dall’animale di provenienza e anche dalla parte dell’animale.
Uova e latticini
Questi alimenti sono famosi per l’apporto di proteine in quantità, e per le qualità. Stando alle scale del valore biologico delle proteine dei singoli alimenti, l’uovo ha una posizione privilegiata, seconda soltanto al siero del latte. È doveroso differenziare le due componenti dell’uovo: il tuorlo (contenente grassi e colesterolo, ma anche vitamine e sali minerali) e l’albume (contenente proteine). Il latte è fonte di sali minerali, di vitamine e di proteine.
Caratteristiche
Acidi monoinsaturi
Gli acidi grassi monoinsaturi sono contenuti in elevata quantità nell’olio extravergine di oliva e nei pesci (i grassi di animali terrestri sono invece costituiti in massima parte da grassi saturi, nocivi alle arterie); assunti nelle dovute quantità, diminuiscono i livelli di LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) mentre aumentano o lasciano invariato il livello di HDL (cosiddetto colesterolo buono). La pericolosità delle LDL risiede nella loro capacità di innescare, se ossidate dai radicali liberi, un meccanismo che conduce alla progressiva occlusione delle coronarie e al conseguente infarto.
Antiossidanti
Gli antiossidanti, largamente diffusi in tutto il mondo vegetale, sono sostanze prodotte dalle piante a difesa delle loro stesse strutture; si oppongono alle ossidazioni prodotte dai “radicali liberi”, un sottoprodotto delle reazioni chimiche che avvengono nell’organismo.
Gli antiossidanti più noti sono l’idrossitirosolo e l’oleuropeina contenuti nell’olio d’oliva e appartenenti alla classe dei fenoli; il resveratrolo e la quercitina contenuti nel vino rosso (appartenenti alla classe dei flavonoidi), le vitamine E, C e A.
Le fibre
Le fibre producono nel nostro organismo effetti molto interessanti: stimolano la secrezione della saliva, dei succhi gastrici e danno una sensazione di sazietà; normalizzano le funzioni intestinali; abbassano i livelli di colesterolo nel sangue; accelerano il transito intestinale.
Dolci
I Dolci sono poco presenti nella dieta mediterranea ma essa, essendo una dieta variata, ne consente l’utilizzo 1 volta alla settimana
I benefici
Secondo degli studi la dieta mediterranea ha effetti protettivi sul cervello, contribuendo a prevenire il declino cognitivo; essa è molto importante per i suoi effetti benefici sulla salute. Dopo essersi rivelata protettiva nei confronti di malattie cardiovascolari, tumori e probabilmente di allergie e asma, lo studio ne segnala i potenziali effetti protettivi sul cervello. È infatti emerso che chi segue questo tipo di regime alimentare ha meno possibilità di andare incontro a un modesto declino cognitivo, uno stadio tra il normale invecchiamento e la demenza. Non solo, la dieta mediterranea ridurrebbe le possibilità di sviluppare la malattia di Alzheimer in chi già mostra segnali di difficoltà cognitive. L’aderenza ad un modello di dieta mediterranea salutare si associa ad un significativo miglioramento della salute così come dimostrato nello studio (F. Sofi et al. Meta-analysis, BMJ september 2008), condotto su circa 1.500.000 di persone, con follow up variabile da 3 a 18 anni,ha dimostrato una riduzione pari al 13% sia per l’Alzheimer che per il Parkinson, al 6% della mortalità da cancro,al 9% per le malattie cardiovascolari ed ancora al 9% per la mortalità totale. Recentemente gli studi di De Lorenzo e collaboratori (Curr Pharm Des. 2010;16(7):814-24.), hanno messo in evidenza il possibile impatto positivo sulla salute della dieta mediterranea biologica (dieta italiana mediterranea di riferimento) rispetto a quella convenzionale, in termini di riduzione dello stato infiammatorio e della disfunzione endoteliale associata con l’obesità e le patologie renali. Sottolineano, inoltre, per la prima volta, che il consumo giornaliero di alimenti biologici nell’ambito della dieta mediterranea potrebbe essere collegato ad una riduzione di omocisteina, fosforo, colesterolo totale, microalbuminuria e ad un aumento della vitamina B12 nel sangue. Inoltre, la Dieta Mediterranea, articolata in un intervento sugli stili di vita più ampio in uno studio di follow-up clinico, ha migliorato la circolazione a livello di arterie renali nella ipertensione essenziale. Ciò si verifica attraverso la riduzione delle resistenze intrarenali, e non comporta una modifica dell’insulino-resistenza. Attraverso questo meccanismo vascolare la dieta mediterranea sembra in grado di modificare una componente importante della patofisiologia della ipertensione arteriosa e dell’arterosclerosi.
Da tutti questi fattori deriva una minore incidenza di patologie cardiovascolari, che risulta essere particolarmente importante per i pazienti con insufficienza renale cronica. Per tali ragioni è possibile affermare che la dieta mediterranea svolga un ruolo fondamentale nella longevità e nella qualità della vita.

Pilates per dimagrire

pilates

Grazie al pilates è possibile dimagrire in modo facile ed efficace divertendosi: un metodo originale per fare ginnastica snellendo cosce, pancia e fondo schiena. Una tecnica che prende il nome dal suo ideatore, Joseph Pilates, il quale sviluppò le diverse tematiche verso l’inizio dello scorso secolo. Un metodo di allenamento del corpo con lo scopo di sviluppare la flessibilità e la funzionalità dei muscoli, cercando di creare il giusto equilibrio tra mente e fisico. Ogni pratica di questa disciplina prevede oltre 500 esercizi e diversi attrezzi, in modo da poter rendere questa tipologia di allenamento un’alternativa completa e impiegata in tutto il mondo. Stiamo parlando di una ginnastica lenta e rilassata, caratterizzata da movimenti lenti e sistematici. Una metodologia che rinvigorisce gli addominali e favorisce una maggiore elasticità, soprattutto per quanto riguarda la coordinazione della colonna vertebrale fino agli arti.

Grazie all’ampia gamma di esercizi da praticare i muscoli si rafforzeranno, risulteranno più tonici e distesi, senza il bisogno o la paura di aumentare la massa muscolare. Tra le varie tipologie di allenamento praticabili, il pilates si contraddistingue per via della totale concentrazione del corpo durante gli esercizi, migliorando l’espirazione, il movimento e la coordinazione. Una tecnica perfetta per chi desidera mantenere un equilibrio tra corpo e mente. Ogni individuo può decidere di praticare pilates, anche nel caso in cui vi siano donne in gravidanza o persone più anziane; è inoltre possibile praticarlo anche a casa, grazie alla presenza di libri e cassette, ma è sempre meglio farsi seguire da un istruttore i primi tempi. Esiste un rapporto tra pilates e dimagrimento? La risposta è positiva, poiché si tratta di un allenamento aerobico che permette il consumo di grassi saturi, tonificando e rimodellando il corpo.
Ovviamente è importante ricordare che per ottenere dei buoni risultati è necessario seguire una dieta equilibrata e mirata a perdere peso, riducendo le proporzioni di carboidrati, eliminando le bevande alcoliche o gassate e preferendo la frutta, le proteine e la verdura. Come accennato in precedenza, ogni esercizio può essere praticato anche a casa: tutto ciò che vi servirà sarà un tappetino da stendere sul pavimento, prestando attenzione alla respirazione. I pilastri più importanti di questa disciplina sono cinque, i quali dovranno essere seguiti e rispettati alla perfezione per ottenere tutti i benefici dell’allenamento. Il primo punto di fondamentale importanza è la concentrazione, cercando di focalizzarla su ciò che si sta facendo in quel momento. I movimenti dovranno essere precisi e coordinati, lasciando la mente libera dai problemi per alleviare lo stress.
Un altro punto di basilare importanza è il respiro, poiché respirare in maniera corretta stimola la circolazione sanguigna. Il portamento è il terzo punto del pilates, dove bisognerà prestare attenzione al controllo della pancia, della schiena e dei glutei. Ogni esercizio deve essere tenuto sotto controllo, cercando di distendere la muscolatura concentrandosi sulle uniche parti del corpo, migliorando così la postura scorretta. Il quarto punto vede protagonista la fluidità dei movimenti, ovvero nessuna azione improvvisa, ma gesti naturali, aggraziati, sciolti e armonici. Come ultimo step troviamo il rilassamento, poiché fondamentale sia per il corpo che per la mente. È importante trovare la giusta posizione per l’allenamento senza sforzi, alleviando così tensioni muscolari e stress accumulato durante la giornata.
Uno degli esercizi impiegati per avere una pancia piatta consiste nel mettersi distesi sul pavimento tenendo la parte lombare della schiena aderente al pavimento, alzando le gambe e le spalle per creare tensione sulla fascia addominale. A questo punto dovrete stendere le braccia lungo il corpo, muovendole verso l’alto e il basso in maniera alternata, eseguendo un certo numero di ripetizioni. Qualora vi sia difficoltà a mantenere le gambe tese è possibile piegare le ginocchia ad angolo retto. Per ottenere risultati dovrete ripetere l’esercizio almeno tre volte a settimana per una serie da cinque.
Per dimagrire e tonificare le gambe abbiamo un’altra proposta interessante, che consiste nell’allineare le gambe, mettervi supini con esse a circa 45° leggermente divaricate; a questo punto dovrete alzare piano il bacino, tenendolo in alto per pochi secondi, scendendo poi lentamente. Anche in questo caso dovrete ripetere l’esercizio in una serie da cinque per tre volte alla settimana. Prima di iniziare una qualsiasi tipologia di allenamento e i vari esercizi proposti dal pilates è bene fare un po’ di riscaldamento, anche soltanto facendo dello stretching per sciogliere i muscoli che andrete ad utilizzare. Il pilates conferisce un’importanza essenziale al baricentro, ovvero alla pancia e agli addominali, considerati come centro di equilibrio. La peculiarità di eseguire tanti esercizi, ma diversi tra loro e ripetuti poche volte, ci consentirà di rafforzare, allungare e tonificare i nostri muscoli senza gonfiarli o stressarli eccessivamente. I vantaggi che andremo a ottenere saranno un corpo più sodo e longilineo, con gambe sode e snelle e addominali piatti. Un’ottima soluzione per praticare esercizio fisico senza bisogno di faticare troppo raggiungendo gli obiettivi prestabiliti.

La dieta Ipocalorica

Ipocalorica

La dieta Ipocalorica consiste generalmente nel diminuire la quantità di calorie giornaliere. Spesso coincide con le classiche diete del dietologo, in quanto sono, nella maggiorparte dei casi, diete equilibrate, che difficilmente possono portare complicazioni. Tuttavia molto frequentemente risulta difficile seguirle. I risultati della dieta Ipocalorica non sono immediti, l’efficacia è dimostrabile in periodi medio-lunghi. In questo periodo è facile notare i miglioramenti, sia a livello di peso che di centimetri. In ogni caso, una dieta Ipocalorica dettata da uno specialista, non solo aiuta a perdere peso e a ridurre le circonferenze, ma ci insegna a mangiare. Infatti, seppur inizialmente potrà dimostrarsi stressante, con il passare del tempo capiremo che possiamo mangiare di tutto, ma in modo equilibrato ed eterogeneo.

La dieta Ipocalorica si differenzia da molte diete in quanto non richiede un grandissimo sacrificio, se bilanciata in modo perfetto. Non bisogna aspettarsi risultati immediati, perchè altrimenti danneggeremo il nostro organismo. Prima di iniziare una dieta Ipocalorica è necessario innanzitutto calcolare il proprio fabbisogno calorico, e successivamente capire su quali margini di calorie si può lavorare. Se ad esempio abbiamo un fabbisogno calorico di 1700 calorie giornaliere, noi dovremo cercare di assumere una quantità inferiore di calorie, quindi ad esempio si potrebbero assumere 1300 calorie.
Il primo pensiero che una persona si fa è : ” perfetto oggi assimilo 500 calorie in modo che ne ho risparmiate 1200″, SBAGLIATO!!!
La dieta deve essere equilibrata generalmente la dieta ipocalorica blanda ricopre il 67% del fabbisogno calorico. Questi numeri servono comunque a far capire in linea di massima come deve essere adottata quest dieta. In teoria ( a volte diversa dalla pratica) per ogni 100 calorie assunte in meno, si perdono 13 grammi. Vediamo subito un esempio, in modo da capire come funziona questo calcolo.
Se ad esempio il fabbisogno calorico è di 1700 calorie la dieta sarà di 1140 calorie circa (1700 x 67 : 100 = 1139 circa 1140) quindi nell’esempio le calorie assunte in meno giornalmente sono 560 (1700 – 1140 = 560) con un dimagrimento prevedibile di circa 73 grammi al giorno (13 grammi per ogni 100 calorie in meno quindi essendo le calorie in meno 560 diciamo che 5,5 x 13 = 71 circa 73 grammi al giorno persi) cioè 2 Kg e 2 hg persi al mese! (73 gr x 30 giorni = Kg 2,19 circa 2 Kg e 2 hg).
Come è facile intuire si tratta di una dieta lenta, ma allo stesso tempo efficace, perchè nel tempo impareremo a mangiare, e successivamente, aggiungendo qualcosa la potremmo utilizzare anche come dieta di mantenimento.
Durante il periodo di dieta ipocalorica, è permesso di mangiare quasi di tutto, persino una volta a settimana la nostra adorata pizza.Quindi avremo una dieta con tre pasti abbondanti giornalieri, e non sarà una tragedia seguirla alla lettera.
Poniamo di seguito un esempio di dietaipocalorica, quello che vi indicheremo è riferito ad un semplice giorno di dieta, e non è da prendere in considerazione per un eventuale vostra dieta:
Colazione: Caffè+ latte, 1 cucchiaino di zucchero, 2 fette biscottate
Merenda: un frutto o una spremuta di arancia
Pranzo: 50 gr di pasta condita con sugo di pomodoro Dahk3ohb, 200 gr carote
Merenda: un frutto o una spremuta o uno yogurt
Cena: 100 gr di carne magra (elusivamente pollo o tacchino), 50 gr pane tostato, 200 gr lattuga.

Quindi il nostro consiglio è quello di consultarsi con uno specialista, dietologo o nutrizionista (vai alla sezione presente in homepage per capirne la differenza) in modo che ci misuri il fabbisogno calorico giornaliero, successivamente aspettare che ci dia la dieta e seguirla per almeno 3 mesi. Perderemo peso, centimetri ed impareremo a mangiare sano ed in modo equilibrato.

La dieta del gelato

dieta del gelato

La prova costume si avvicina e le temperare che cominciano a essere più alte favoriscono la degustazione di un alimento che spesso è considerato uno strappo alla dieta: il gelato.
Nell’immaginario collettivo il gelato è qualcosa che si pone oltre l’apporto calorico di chi sta seguendo una dieta per perdere peso, ma non è del tutto vero.
I nutrizionisti e i dietologi sono d’accordo nell’affermare che si può perdere perso seguendo una dieta a base di gelato.
La dieta del gelato, però, non consiste nel nutrirsi esclusivamente di questo alimento in tutti i pasti principali della giornata.
Si tratta, invece, di un regime alimentare equilibrato, ma che si può seguire per non più di una settimana, in quanto ha un apporto calorico tra le 1200 e le 1300 calorie al giorno.
Tale apporto calorico è utile per perdere dai 2 ai 3 chili abbastanza velocemente, ma non può essere prolungato perché manca di alcuni nutrienti, che devono comunque essere integrati nel lungo periodo. Nella dieta del gelato, infatti, c’è una leggera carenza di carboidrati e di proteine. Tale carenza non è comunque nociva per la salute, se è appunto limitata nel tempo.
Il gelato può quindi sostituire sia uno dei 3 pasti principali (prima colazione, pranzo o cena), che gli spuntini intermedi.
Dimagrire dunque con la dieta del gelato è possibile, avendo cura però di prestare attenzione alle quantità.
Nella dieta del gelato che permette realmente di dimagrire la porzione raccomandata è pari a circa 100 g, che corrispondono a orientativamente a 120-130 calorie.
Il modo per non esagerare con le porzioni quando non si conoscere il peso esatto al quale corrispondono, è tenere presente che la classica pallina di gelato pesa intorno ai 45 g. Se invece scegliete la coppetta, potere anche chiedere che venga pesata, ma di solito è quella media che corrisponde alla quantità necessaria.
Rispetto ai gelati alla crema sono di gran lunga preferibili quelli alla frutta, perché hanno meno calorie.
Nel confronto tra un gelato alla crema come quello alla nocciola, al gianduia, al cioccolato, al pistacchio o al gusto di panna cotta, i gelati alla crema hanno circa 100-150 calorie in più rispetto a quelli alla frutta.
Il motivo sta nell’aggiunta di latte, uova e anche grassi idrogenati, nel caso di gelati di produzione industriale, con i quali aumenta l’apporto calorico vanificando l’intendo di perdere peso.
I gelati alla frutta, invece, hanno una componente di latte ridotta e anche lo zucchero aggiunto è in minore quantità.
Quando il latte è assente si ottengono i ghiaccioli o i sorbetti, che si prestano ottimamente per uno spuntino dissetante e rinfrescante. In questo caso le calorie calano decisamente in quanto, nonostante la presenza di zucchero aggiunto e del fruttosio, c’è anche l’acqua che conferisce un senso di sazietà, senza tralasciare la soddisfazione del palato.
La cremosità del gelato artigianale alla frutta è data dall’aggiunta di aria, che aumenta il volume e la gradevolezza e dalla mantecatura. Per quanto riguarda quello di produzione industriale, invece, l’aria si aggiunge mentre viene congelato tramite il processo di “soffiatura”.
In quest’ultimo caso il peso specifico del gelato di produzione industriale diminuisce e in certi casi potrebbe avere anche meno calorie rispetto a quello artigianale.
È importante, però, imparare a leggere l’etichetta e conoscere gli ingredienti, soprattutto per regolarsi con le quantità o le percentuali di zuccheri e grassi. È consigliabile evitare quei dessert che contengono oli vegetali non specificati, dietro ai quali si nasconde spesso quello di palma.
I grassi aggiunti, in particolare, non devono superare il 16% quando si tratta di gelati con l’aggiunta di latte.
Non c’è da preoccuparsi per le calorie che si introducono con i coni o le cialde dei gelati artigianali. Il loro apporto si aggira, infatti, al massimo sulle 20 calorie e sono la componente di carboidrati minima che fa parte di questa dieta. Il cono o le cialde dovrebbero essere composti da cereali integrali, che reagiscono al processo digestivo espandendosi ed evitando che subentri troppo presto il senso di fame.
Per ottenere il massimo dalla dieta del gelato in termini di benefici nella perdita di peso, è bene programmare i pasti in modo equilibrato.
Il gelato va associato sempre a una porzione di frutta di circa 150- 200 g in quanto conferisce il senso di sazietà e anche minerali e vitamine.
Il gelato alla frutta da solo contiene lattosio, calcio, saccarosio, fosforo, vitamina A e alcune del gruppo B e anche grassi benefici. Si tratta dei nutrienti cosiddetti “ad alto valore biologico”, cioè che si assorbono rapidamente e vanno a sopperire al fabbisogno nutrizionale giornaliero.
È noto che il gelato è un alimento che viene assorbito rapidamente e per questo si presta a essere consumato anche nella pausa pranzo o per chi deve praticare sport. È sconsigliabile, però, mangiarlo dopo aver fatto attività fisica perché potrebbe incidere negativamente sul normale processo digestivo.
Il vantaggio della dieta del gelato è quello di prendersi il tempo di assaporarlo, che si tratti di un cono, una coppa o un ghiacciolo.
È questo un aspetto fondamentale per vivere la dieta del gelato in modo sereno, senza che si avverta il peso della rinuncia ad alcuni alimenti come la pasta.
Un menù tipico della dieta del gelato potrebbe essere quello di mangiare un vasetto di yogurt bianco a colazione con l’aggiunta di 2 biscotti secchi e una tazza di te o caffè senza zucchero. Per lo spuntino andrà bene un frutto di stagione, mentre a pranzo si potrà mangiare una porzione di gelato alla fragola di 100 g con una di frutta o macedonia.
Per la merenda è da preferire un succo di frutta fresca all’ arancia o pompelmo, mentre a cena si potrà mangiare una fettina di carne bianca ai ferri da 130 g e un contorno di verdure lessate con poco sale, da abbinare con una rosetta e un frutto.
La dieta del gelato non è adatta ai diabetici e ai bambini e può essere ripetuta non prima di 3 settimane.

Intolleranze alimentari: come accorgersene

intolleranze

Intolleranze alimentari

Il termine “allergia alimentare” è spesso abusato ed utilizzato in riferimento a reazioni e sensazioni che non hanno nulla a che fare con l’allergia vera e propria.
Deve essere fatta una chiara distinzione tra le reazioni allergiche e la più semplice intolleranza ad un determinato alimento.
Nel settembre 2001, è stata pubblicata una classificazione aggiornata delle reazioni di iper sensibilità agli alimenti: le reazioni allergiche reali sono dette “Immunomediate”, e sono causate da un meccanismo immunologico sia su base di anticorpi che su una base cellulare mediata da cellule linfatiche (ad esempio la celiachia).
Le cosiddette razioni “non immunomediate”, sono quelle di tipo tossico o enzimatico, come l’intolleranza al lattosio.
Questa nuova classificazione esclude una vasta area di reazioni alimentari come le reazioni psicogene.
Recenti studi hanno evidenziato che oltre il 30% delle madri ritiene che il proprio figlio fosse allergico da bambino , anche se in realtà le uniche reazioni riscontrabili sono state coliche di stomaco o lievi eruzioni cutanee, molto comuni nei bambini di età prescolare.
Esistono alcuni alimenti che possono causare una sensibilizzazione allergica, come il latte di capra o di mucca.
Allergeni importanti sono presenti anche in altri alimenti come uova, pesce, grano, soia e arachidi; questi alimenti possono causare reazioni cliniche violente, come lo shock anafilattico, che provoca una media di circa 100 morti all’anno.
Il 24 luglio 2003, il Senato ha approvato un progetto che regolamenti l’etichettatura dei prodotti contenenti glutine e l’obbligo, per i ristoratori, di fornire pasti creati appositamente per chi soffre di celiachia.

Ma cosa sono, in sostanza, le allergie e le intolleranze alimentari e quali sono le sostanziali differenze?

 

Nel caso di allergie alimentari si verifica nel corpo una reazione agli antigeni contenuti negli alimenti. Gli antigeni sono sostanze in grado di passare attraverso la parete addominale e che l’organismo vede come nemici del sistema immunitario.
In un soggetto sano antigeni contenuti negli alimenti non passano attraverso la parete addominale perché sono disattivati dai succhi gastrici, dagli enzimi del pancreas e dell’intestino, dal sistema immunitario delle mucose e dalla flora batterica del intestino.
Se invece gli antigeni passano attraverso la parete addominale, in soggetti predisposti possono verificarsi sensibilizzazione e reazioni allergiche.
Le allergie alimentari sono diagnosticate quando il sistema immunitario di una persona reagisce dopo che ha assunto un determinato alimento.
La risposta coinvolge gli anticorpi IgE che stimolano il rilascio di alcune sostanze chimiche, tra cui le istamine, che causano sintomi di vario genere.
Oltre ai sintomi che sono normalmente associati con una risposta allergica (lingua e gola gonfie, difficoltà respiratorie, orticaria), le allergie alimentari possono anche causare sintomi gastrointestinali quali vomito, diarrea e crampi addominali.
Questi effetti collaterali di solito compaiono immediatamente o entro le prime due ore dall’assunzione del cibo incriminato.
Anche se si stima che il 6-8% dei bambini soffra di allergie alimentari, questo tipo di problema in età adulta è relativamente rara, interessando meno del 3% della popolazione.
Esistono test particolari per accertarsi di non essere allergici ad un determinato alimento; per saperne di più, rivolgetevi al vostro medico curante.

Una intolleranza alimentare differisce da un’allergia nella misura in cui non vi è alcuna risposta del sistema immunitario al cibo incriminato.
Quando esiste un’intolleranza alimentare, il problema è a livello del sistema digerente (incapacità del sistema di digerire il cibo).
Le intolleranze alimentari dipendono reazioni tossiche e non sono controllate da meccanismi immunologici; la reazione peggiora quando la quantità di sostanze tossiche assunte aumenta.
Dire che una intolleranza non è controllata da meccanismi immunologici significa che l’organismo non reagisce agli anticorpi che vengono prodotti e che gli effetti derivanti dalla ingestione di tali sostanze può comparire diverse ore dopo.
Pertanto, in caso di intolleranze dell’organismo produce sintomi più deboli rispetto a quelli prodotti in caso di allergie e, pertanto, sono anche più difficili da rilevare; inoltre, essi sono correlati alla quantità di cibo ingerito e possono apparire diverse ore dopo l’ingestione.
A differenza di un’allergia alimentare, una persona con una intolleranza alimentare in genere può mangiare piccole quantità di cibo identificato senza avvertire sintomi.

A volte, un particolare alimento può causare fastidi senza che vi sia alcuna ragione medica apparente. Ecco una lista di alimenti comuni che possono causare difficoltà per i sistemi particolarmente sensibili:

  • latte
  • cioccolato
  • cereali
  • legumi
  • uova
  • agrumi
  • pomodori
  • crostacei
  • pesce
  • arachidi

Inoltre, vari altri alimenti contengono antigeni comuni: per esempio, la gliadina è contenuta nell’orzo, nel frumento e nella segale; gli antigeni del merluzzo sono contenuti in diversi altri tipi di pesce.

Celiachia

A volte confusa con una più semplice intolleranza al glutine, la celiachia è una risposta autoimmune al consumo di alimenti contenenti la suddetta proteina.
Il glutine è più comunemente riscontrato nei prodotti contenenti frumento, segale o orzo.
Quando una persona con la malattia celiaca mangia un alimento che contiene glutine, danneggia la risposta del sistema immunitario causando una grande varietà di sintomi più o meno pericolosi. Questo danno può interferire con la capacità del corpo di assorbire i nutrienti importanti.

E’ importante per pazienti con sospetta celiachia di eseguire uno screening approfondito per verificare l’effettiva presenza della malattia.