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Allergia ai pollini: rimedi naturali per alleviare i sintomi

L’arrivo della bella stagione porta con sé l’aumento delle temperature e della luce solare, ma con la fioritura delle piante anche dei pollini. Può così diventare un incubo che dura fino all’autunno per le persone che non tollerano questi microrganismi e che soffrono di allergia ai pollini.
L’allergia ai pollini è una malattia immunitaria tra le più diffuse al mondo, insieme a quelle al lattosio e al nichel, che non dà tregua a milioni di italiani provocando starnuti, asma, tosse, lacrimazione e prurito agli occhi e al naso. Si distingue dalle altre perché non dura tutto l’anno, ma “solo” alcuni mesi, essendo causata dall’aumento degli allergeni nell’aria che avviene soprattutto in primavera.
Vediamo da vicino di cosa si tratta e come affrontarla al meglio.
CHE COS’È E QUALI SONO LE CAUSE. L’allergia ai pollini o “febbre da fieno”, chiamata comunemente pollinosi, è una forma allergica respiratoria causata dalla circolazione aerea e dal deposito di microrganismi invisibili ad occhio nudo per tutto il periodo di fioritura delle piante e degli alberi (primavera ed estate).
Nei soggetti più sensibili, la respirazione delle masse di pollini presenti nell’aria provoca l’irritazione delle mucose e delle vie respiratorie, causando asma, tosse, starnuti e lacrimazione.
La rinite allergica colpisce metà della popolazione mondiale, il 20% della quale è interessata dalla sua forma più grave, causata proprio dai pollini. Questo dato è destinato ad aumentare a causa dell’incremento del tasso di inquinamento ambientale che rende più sensibili le mucose congiuntivali e le vie respiratorie.
I SINTOMI. I sintomi delle allergie ai pollini sono tanti e “cumulabili”, tra i più comuni figurano:
– la congestione delle mucose nasali, che genera difficoltà respiratorie e la sensazione di naso chiuso;
– la lacrimazione, il bruciore e l’arrossamento degli occhi;
– il prurito al naso, agli occhi e alla bocca;
– la tosse secca;
– l’asma bronchiale;
– la perdita momentanea dell’olfatto e del gusto.
Oltre a questi sintomi locali, l’allergia ai pollini mette a dura prova l’intero organismo generando una sensazione diffusa di stanchezza e spossatezza, spesso accompagnate da insonnia.
I RIMEDI IN FARMACIA. In presenza di forte allergia ai pollini è bene consultare uno specialista in Allergologia per farsi prescrivere la terapia farmacologica mirata. In commercio esistono molti farmaci per combatterla, ma in quanto tali gran parte va assunta sotto stretto controllo medico. Tra i più importanti ed usati figurano:
– antistaminici topici, spray nasali e colliri che possono essere acquistati senza prescrizione medica. Di essi però non bisogna abusare in quanto possono dare origine a fenomeni di sensibilizzazione e a complicazioni cardiovascolari;
– antistaminici per via orale, in gocce o compresse vanno assunti 1-2 volte al giorno in caso di rinite moderata. Nei soggetti più sensibili causano secchezza alla bocca e ritenzione idrica;
– steroidi locali, spray nasali, inalatori bronchiali e colliri a base di cortisone che contrastano tosse, ostruzione nasale e congiuntivite. Vanno assunti con moderazione poiché lo steroide contenuto potrebbe alla lunga danneggiare le mucose;
– steroidi per via orale, dall’alto potere antinfiammatorio aiutano contro le forme allergiche più gravi come l’asma bronchiale. Essendo molto forti vanno assunti sotto stretto controllo medico e per periodi inferiori ai 15-20 giorni. Tra gli effetti collaterali ci sono l’aumento di pressione, glicemia e bruciori allo stomaco, nonché la demineralizzazione ossea. Sono sconsigliati ai soggetti che soffrono di ipertensione, diabete, osteoporosi, ulcera e glaucoma;
– cromoni, sotto forma di spray nasale o colliri, impediscono la liberazione dei mediatori chimici a contatto con i pollini senza generare effetti collaterali. Liberamente acquistabili in farmacia, sono adatti per prevenire le allergie lievi e vanno usati un paio di ore prima di esporsi all’aperto dove sono presenti gli allergeni;
– broncodilatatori, sotto forma di spray o aerosol sono inalatori beta2-antagonisti che combattono i sintomi dell’asma, alleviando la tosse ed il broncospasmo. In presenza di forte asma vanno usati quelli a lunga durata (long acting) sotto stretto controllo medico;
– antileucotrieni, utili contro l’asma bronchiale, vanno assunti regolarmente tutti i giorni. Meno potenti dei corticosteroidi, per questo sono meglio tollerati e raramente provocano effetti collaterali (mal di testa, disturbi gastrointestinali);
– vaccino, chiamato immunoterapia specifica, è il rimedio farmacologico per eccellenza in presenza di allergie gravi dove compare l’asma. La cura deve essere programmata dallo specialista e prevede la somministrazione in dosi crescenti di uno o più allergeni “incriminati”, attraverso iniezioni sottocutanee o l’assunzione di gocce o compresse. Ogni ciclo di trattamento ha la durata di 6-8 mesi per le allergie stagionali, di 12 in presenza di un’allergia alla parietaria. Il vaccino va ripetuto per almeno 3-5 anni e può essere fatto anche dai bambini con più di 5 anni. Gli effetti collaterali sono moderati e di tipo locale (gonfiore e prurito).
Anche la natura offre validi mezzi per combattere la pollinosi ed incrementare le difese dell’organismo. Tra i rimedi omeopatici più efficaci figurano:
– il Vincetoxium ed il Sulphur, sotto forma di gocce possono essere acquistati liberamente in farmacia, ma in ogni caso è bene sentire prima il parere del medico specialista o del pedriatra. Gli adulti possono assumere 10 gocce 3 volte al giorno, mentre i bambini una dose pari alla metà.
– il Ribes Nigrum, “fitoterapico per eccellenza”, è un potente antistaminico che non ha nulla da invidiare al cortisone, ma essendo completamente naturale è privo di effetti collaterali. Stimola infatti le ghiandole surrenali dell’organismo a produrre da sé il cortisone naturale. Gli adulti possono assumerne 50 gocce una volta al giorno, preferibilmente al mattino a digiuno, mentre per i bambini sotto i 2 anni una dose di 5-10 gocce.