liquirizia

Liquirizia: proprietà benefiche per il nostro organismo

La liquirizia, che tutti conoscono sotto forma di dolciumi o di radice, è una pianta che cresce nell’area mediterranea e ne esistono diverse qualità.
Quelle più note e pregiate si distinguono in base alla provenienza geografica, quindi abbiamo la liquirizia d’Ungheria, quella di Russia, quella della Spagna, quella turca e quella della Cina, che è più amara rispetto alle altre menzionate.
In molti paesi viene gustata anche sotto forma di tisana e utilizzata nella preparazione dei liquori. Nel caso della birra può essere aggiunta durante la preparazione perché diventi più scura.
Sono molti i benefici che la liquirizia può dare alla salute, in quanto ha diverse proprietà e fa bene usata secondo un dosaggio consigliato dagli erboristi e dai naturopati.
Uno dei motivi per cui si consiglia di assumere la liquirizia è quando si soffre di pressione bassa, perché tende a rialzarla e a evitare, specialmente durante il periodo estivo, leggeri mancamenti e svenimenti.
Questo effetto è dovuto specificatamente al suo principio attivo, che è la glicirrizina, la quale riesce a influenzare i livelli di aldosterone, l’ormone che regola, appunto, i valori pressori.
Per i soggetti che, invece, soffrono di pressione alta il consiglio è di evitare di consumare troppo spesso o in quantità elevate la liquirizia, in quanto potrebbe avere effetti negativi, anche in presenza di una terapia farmacologica mirata.
Un altro dei benefici per la salute che si può attribuire a questa pianta mediterranea, è la cura delle disturbi gastrointestinali, intesi come gastrite, reflusso gastroesofageo, principi di ulcera, esofagiti e conseguenze delle stesse a livello del tratto respiratorio delle vie aree superiori.
Il reflusso gastrico persistente, infatti, potrebbe portare all’infiammazione delle mucose faringee e laringee e indurre all’insorgenza di bronchiti, tosse ed eccessiva produzione di espettorato.
In tal senso sembra che la liquirizia sai indicata per contrastare tutti questi disturbi con la stessa efficacia.
Per quanto riguarda i problemi gastrici, mangiare liquirizia stimola le mucose alla produzione di uno strato protettivo molto denso, che le difende non solo dall’azione corrosiva a causa della produzione eccessiva di acido gastrico, ma anche dall’effetto deleterio che molti farmaci possono indurre sullo stomaco.
È noto, infatti, che in particolare i FANS (medicinali antinfiammatori e antidolorifici), irritano la mucosa gastrica, specialmente se presi a stomaco vuoto o per un periodo prolungato.
La liquirizia riduce sia il bruciore che il senso di dolore addominale dovuto all’ulcera o al reflusso acido.
Un modo per aumentare l’efficacia della liquirizia è quello di masticare le radici, oppure bere una tisana o un decotto, affiancando il potere che i liquidi caldi hanno nello sciogliere anche l’eventuale muco presente.
Proprio un eccesso di muco è alla base della tosse persistente, in particolare quella grassa. Si tratta di un riflesso involontario dei bronchi che cercano di liberarsi dall’ostacolo che impedisce di respirare liberamente.
Per questo la liquirizia è indicata al fine di ridurre l’espettorato, ma anche di agire sulla carica batterica.
In questo senso è attiva anche sulle potenziali infezioni del tratto respiratorio, tanto da essere efficace in caso di bronchiti e infiammazioni.
Per tale scopo è bene assumerla polverizzando la radice secondo la giusta quantità, che non deve superare i 5 grammi, tenendo presente che è sempre il principio attivo che agisce a favore di queste affezioni.
In alcuni casi c’è chi sceglie di assumere la liquirizia sotto forma di integratori alimentari, per essere sicuro di avere il giusto apporto di glicirrizina, seguendo anche le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo allegato alle confezioni.
È pur vero che la liquirizia risulta quanto mai efficace quando è assunta nella sua forma più naturale, quindi succhiando la radice o il rizoma.
Tra i benefici della liquirizia bisogna annoverare anche la cura di alcuni disturbi del cavo orale, come le afte, l’herpes e il mal di gola.
Bisogna tenere presente che sia le afte che l’herpes sono una manifestazione di un calo delle difese immunitarie, che va quindi indagato più approfonditamente.
La liquirizia anche in questo caso può considerarsi un buon coadiuvante, quando è necessario ristabilire un equilibrio immunitario messo alla prova, come nei casi di post intervento, debilitazione o un calo di energie dovuto agli anni che passano.
Nel caso delle afte la liquirizia può accelerare la loro cicatrizzazione, evitando ulteriori sofferenze quando queste vengono a contatto con cibi o aria. Le stesse potranno guarire acconciando i tempi di attesa di almeno 3 giorni.
Mangiare liquirizia porta benefici anche al fegato, che insieme ai reni, è uno degli organi preposti a depurare il nostro organismo.
La pianta agisce in particolare quando è presente un’insufficienza epatica cronica, in quanto c’è un interessante apporto di antiossidanti, che abbassano i livelli dei grassi nel sangue, specie dei trigliceridi. In tal modo nel fegato aumenta la produzione del glicogeno epatico, favorendo le sue difese. Questo accade, secondo alcuni studi, a seguito dell’assunzione della liquirizia per almeno un mese consecutivo, sempre senza superare i 5 grammi al giorno.
Se vi sentite stressati e avete problemi di insonnia, una tisana alla liquirizia può essere utile a calmare i nervi e a conciliare il sonno. Il motivo è da ricercare nell’azione sui livelli degli zuccheri e nello stimolo del sistema nervoso favorendo il riposo.
Secondo l’omeopatia può essere usata anche per alleviare i dolori dell’appendicite, della cervicale, contro la stitichezza per aumentare la peristalsi intestinale, agevolando l’evacuazione ed evitando episodi di stipsi.
Sotto forma liquida la sua azione antinfiammatoria agisce anche nel caso di applicazioni topiche per le dermatiti.