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I 12 vaccini obbligatori per iscrivere i bambini a scuola

L’approvazione del decreto 2017/8 ha portato una grande novità che riguarda i minori fino a 16 anni ovvero la vaccinazione obbligatoria per poter essere iscritti a scuola. Era dal lontano 1999 che il nostro governo aveva abolito tale prassi. Secondo le parole del premier Gentiloni, si è resa necessaria una misura cautelativa per rispondere non a uno stato d’emergenza quanto invece a una preoccupazione generalizzata in base all’aumento in misura esponenziale dei cadi di decessi per meningite. Salgono a 12 le vaccinazioni obbligatorie per legge, mentre finora erano soltanto quattro. Un numero cospicuo dettato da una vaccinazione nel nostro paese scesa a livelli sotto la soglia di sicurezza, aprendo in questo modo la strada a infezioni che si riteneva fossero state debellate. Vediamo nello specifico cosa cambierà da questo anno scolastico in poi. Secondo il primo articolo del decreto le vaccinazioni sono obbligatorie e gratuite per tutti, anche per coloro che non hanno effettuato nei tempi stabiliti le vaccinazioni previste. Sono esonerati dall’obbligo i soggetti immunizzati per aver già contratto in maniera naturale la malattia e coloro che si trovano in particolari situazioni cliniche documentate. Le vaccinazioni possono essere posticipate se il bambino si trova in particolari condizioni di salute, documentate dai sanitari o dal pediatra di fiducia. I vaccini obbligatori sono: anti-poliomielitica, vaccinazione anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Non sarà necessario fare 12 punture diverse perché sono vaccini iniettabili contestualmente, alcuni con l’esavalente, altri con la vaccinazione quadrivalente ad eccezione dei vaccini anti-meningococco B e antimeningococco C che prevedono la somministrazione singola e separata dalle altre. Abbiamo detto che il decreto riguarda tutti i minori compresi tra 0 e 16 anni. Occorre fare un po’ di chiarezza però per gli scaglioni dettati dagli anni di nascita. Per i ragazzi nati dal 2001 al 2004 vale il piano vaccini stabilito nel 1999-2000 ovvero le 4 vaccinazioni obbligatorie più quelle raccomandate dal piano stesso (l’anti-morbillo, l’anti-parotite, l’anti-rosolia, l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo b). Per i nati dal 2005 al 2011 occorre far riferimento al piano vaccini successivo che prevedeva le quattro vaccinazioni obbligatorie più quelle raccomandate (l’anti-morbillo, l’anti-parotite, l’anti-rosolia, l’antipertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo b). Per i bambini nati dal 2012 al 2016 sono necessarie le quattro vaccinazioni obbligatorie più le raccomandate dal piano vaccini 2012-2014 (l’anti-morbillo, l’anti-parotite, l’anti-rosolia, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae tipo b e l’anti-meningococcica C). Infine per i nati nel 2017 valgono le nuove 12 vaccinazioni obbligatorie, come da decreto legislativo 2017/8. L’obbligo vaccinale riguarda anche i minori stranieri presenti nel nostro Paese e non accompagnati, ovvero tutti quei minori che non siano in possesso della cittadinanza italiana o dell’Unione Europea e che si trovano sul nostro territorio senza genitori o tutori. Per il nuovo anno scolastico è previsto il termine del 10 settembre 2017 per presentare la certificazione o l’autodichiarazione in cui risultino in modo chiaro ed evidente le vaccinazioni effettuate. Sarà compito dei dirigenti scolastici, dei responsabili dei servizi per l’infanzia, per i presidi dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie richiedere, all’atto dell’iscrizione, tale documentazione. Nei casi in cui il bambino non sia stato ancora vaccinato ma inserito nelle liste d’attesa occorrerà presentare una formale richiesta alla propria Asl di appartenenza per ottenere la vaccinazione entro la fine dell’anno scolastico. L’obbligo riguarda i bambini da 0 a 6 anni, i quali, in assenza della vaccinazione, non potranno essere iscritti alla scuola materna o elementare. Per gli altri, fino al secondo anno di superiori, vige l’obbligo della presentazione della documentazione richiesta. I ragazzi potranno essere iscritti regolarmente o sostenere gli esami, in mancanza della documentazione richiesta sarà prevista soltanto la sanzione pecuniaria. I dirigenti scolastici dovranno assolvere due compiti ben specifici. Il primo è quello di formare le classi con un tetto di copertura di circa il 95%. I soggetti immunodepressi o che non possono essere vaccinati per comprovate condizioni fisiche, dovranno essere inseriti, come forma di tutela, all’interno di classi con bambini già vaccinati. Entro il 31 ottobre di ogni anno scolastico, i dirigenti dovranno comunicare alle Asl le classi che contano almeno due bambini non vaccinati. Il secondo compito più gravoso da parte dei dirigenti è la trasmissione alle Asl dei nominativi dei genitori inadempienti agli obblighi. L’azienda sanitaria locale può somministrare multe salate che vanno dai 500 fino ai 7500 euro. Prima di arrivare alle misure estreme, che prevedono anche provvedimenti relativi alla patria potestà, l’Asl convoca i genitori stabilendo un lasso di tempo congruo per effettuare le vaccinazioni richieste. Se i genitori non si presentano all’appuntamento o non svolgono quanto richiesto, scattano le multe salate, la cui entità viene stabilita in base al numero di vaccini mancanti. I sanitari hanno anche l’obbligo di comunicare al tribunale di competenza l’inadempienza da parte dei genitori. Saranno poi i magistrati a decidere caso per caso l’opportunità di aprire un procedimento giudiziale. Per l’anno scolastico 2017-2018 il Ministero dell’Istruzione di comune accordo con il Ministero della salute avvieranno una serie di iniziative volte a preparare e sensibilizzare il personale docente e gli alunni sui temi della prevenzione sanitaria e sull’utilità dei vaccini. Dal 14 giugno sarà attivo il numero verde gratuito 1500, messo a disposizione dal Ministero della Salute, per risolvere dubbi e perplessità in merito ai nuovi obblighi vaccinali.