Dieta del riso

dieta del riso
A cosa serve la dieta del riso
La dieta del riso può essere considerata un regime alimentare “d’urto” per chi vuole perdere peso velocemente, con un effetto disintossicante e può far ottenere buoni risultati sul piano della forma fisica, se seguita scrupolosamente.
Ovviamente l’alimento principale è il riso, ma non quello bianco che di solito si consuma con insalate, risotti, timballi, ecc.
La dieta del riso è tale se si mangia quello integrale, che ha un colore più scuro e che può essere sostituito o affiancato anche da altri cereali quali la quinoa, la segale, il miglio, ecc.
Tra i vantaggi che potrete sperimentare con la dieta del riso, c’è il fatto che può essere seguita anche dai celiaci o da chi soffre di intolleranze alimentari, perché questo cereale non contiene glutine.
Il suo potere saziante è ben noto e quindi non si corre il rischio di avere fame tra i pasti e per gli spuntini si possono preferire alcuni frutti, che hanno la stessa fama del riso di essere disintossicanti.
La dieta del riso è utile per chi ha necessità, come accennato, di perdere fino a 5 chili in 9 giorni, come per esempio accade prima della “prova costume” o in previsione di un avvenimento importante.
Il suo essere disintossicante favorisce l’eliminazione dei gas intestinali e un appiattimento dell’addome, che è una delle parti che maggiormente sia uomini che donne vorrebbero modellare.
Per ottenere risultati visibili, la dieta del riso deve comunque essere seguita a scopo disintossicante almeno per 3 giorni mentre per un massimo di 9, se invece l’obiettivo è perdere peso velocemente.Cosa mangiare nella dieta del riso
Con la dieta del riso l’alimento predominante è appunto questo cereale, leggero, ipocalorico e che, nel caso di quello integrale, non provoca problemi di costipazione in quanto è ricco di fibre e anche l’acqua di cottura concorre all’idratazione di ciò che viene eliminato alla fine del processo digestivo.
Non è lo stesso per il riso bianco, in quanto è ricco di amido ed è per questo che sortisce gli effetti opposti in caso di dissenteria.
Con la dieta del riso si deve mangiare riso a colazione, a pranzo e a cena.
Il vantaggio è che con questa dieta il riso, che ha un sapore neutro, è gustoso sia dolce che salato.
La prima colazione infatti potrebbe essere fatta con latte di riso o una tazza di crema di riso dolcificata con il miele e alla quale accostare magari dei frutti rossi, oppure delle gallette.
Le gallette di riso possono essere usate al posto del pane o dei biscotti, quindi per tutti e 3 i pasti principali.
A pranzo si può mangiare riso bollito in bianco con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e 30 g di formaggio grana. In aggiunta si può mangiare un frutto come il mango (che è usato anche nelle insalate).
A cena va bene una minestra di verdure e patate bollite con il riso.
La quantità di riso non deve mai superare gli 80 g a pasto.
In abbinamento al riso, nella dieta dei 9 giorni, si può affiancare pollo o pesce magro alla piastra o al forno senza l’aggiunta di grassi, contorni di verdure sempre bollite e poco salate, formaggi freschi molto magri (ricotta, crescenza, formaggio spalmabile, ecc).
Questi alimenti valgono per pranzo e cena, dove non si sacrifica il gusto a una dieta del riso che non richiede grandi sacrifici.
Ci sono diversi frutti da poter abbinare alla dieta del riso come il melograno, i frutti rossi, l’ananas, mandorle, disintossicanti e brucia grassi.Controindicazione della dieta del riso
La dieta del riso non è un regime alimentare da mantenere per periodi prolungati ed è per tale motivo che può arrivare a un massimo di 7-9 giorni.
Manca infatti delle giuste quantità di nutrienti, in particolare lipidi e proteine, che porterebbero a stanchezza mentale e fisica. Prima di iniziare la dieta del riso è bene chiedere consiglio al proprio medico curante, che conosce il vostro stato di salute.

Fiori di Bach cosa sono?

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I fiori di Bach sono un rimedio naturale che cura tutte le affezioni con una causa emotiva che diventa anche fisica, come per esempio lo stress o le conseguenze di un trauma. I fiori di Bach si ottengono da una miscela di brandy o alcool puro, unita alla tintura madre di uno dei 38 elementi floreali che compongono tutto il panorama che fa capo a tale metodo di cura.
Il nome di fiori di Bach deriva da Edward Bach, appunto, che all’inizio degli anni ’30 pensò a un metodo di cura con dei fiori particolari, ognuno dei quali ha delle proprietà e apporta dei benefici alla salute di ogni individuo.
La tesi alla base dell’assunzione dei fiori di Bach è quella secondo cui prima bisogna curare la causa di una precisa patologia e non soltanto i sintomi, che nascondono in realtà la radice del problema.

I fiori di Bach e l’emotività
Edward Bach credeva fermamente, anche per le sue convinzioni religiose, che ognuno ha delle potenzialità insite e primordiali che deve mettere a frutto, per vivere meglio e in salute. Consigliava, infatti, di vivere quanto più possibile a contatto con la natura e di passare del tempo in mezzo ai campi, anche quando si vive nei centri urbani.
Ogni fiore dunque può portare alla soluzione di un problema di salute, conoscendo esattamente quello a cui è destinato.
I fiori di Bach sono uno dei rimedi molto utilizzati sia in naturopatia che in aromaterapia e omeopatia ed erboristeria come auto medicamento, da affiancare anche ad altre cure e terapie.
L’uso dei fiori di Bach consente quindi di curare la persona prima della malattia, puntando al riequilibrio delle emozioni, che è alla base anche dei problemi fisici. Il concetto di fondo è quello di rimanere in ascolto di se stessi e delle istanze positive che arrivano proprio dall’organismo.
Pensare in negativo, insomma, indirizza sia la mente che il corpo verso un disagio o una serie di problemi che possono portare a malattie più gravi nel tempo. L’obiettivo è quello di eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono verso tale stato di positività generale, eliminando stress, ansia, nervosismo, blocchi mentali.

I benefici dei fiori di Bach
I fiori di Bach si assumono di solito per via orale, diluiti in un bicchiere d’acqua o più raramente si trovano in commercio in crema, da applicare nelle zone interessate.
Possono essere efficaci con alcuni stati d’animo e atteggiamenti caratteriali che vanno corretti e che provocano veri e propri malesseri, anche prolungati nel tempo.
La Gentian, in italiano Genzianella, è utile nel caso vi sentiate molto scoraggiati, pessimisti, incapaci di affrontare i cambiamenti che la vita riserva. Le conseguenze sono depressione, malumore, ansia, ipocondria.
Per chi invece si ammala frequente senza un motivo apparente ed è spesso triste perché tende a vivere nel passato e nei ricordi piuttosto che nel presente per realizzare la sua vita, può giovare il Caprifoglio (Honeysuckle).
Le persone che soffrono d’inappetenza, tendono a essere pallide e hanno sintomi nevrotici perché fondamentalmente non hanno speranza nel domani e sono passive, possono assumere i fiori di Bach come la ginestra (Gorse).
Se soffrite di affaticamento, sonnolenza diurna, stanchezza mentale, allora vi può essere assai utile il Carpino (Hornbeam), mentre per chi ha poca fiducia in se stesso può giovare il Larie (Larch), oppure l’olio (Olive).
C’è poi uno dei fiori di Bach tra i più utilizzati in caso di traumi, sia fisici che emotivi, che è chiamato “Stella di Betlemme” (Star of Bethlehem). Agisce anche sugli shock inconsci, quelli che provocano un blocco emotivo nelle più svariate situazioni. Potete usarlo anche per contrastare i disturbi del ciclo o se avere subito una forte delusione.
I fiori di Bach con il loro rimedi si possono anche combinare e a tale proposito c’è il cosiddetto “rimedio d’emergenza” che consiste nell’uso di 5 fiori contemporaneamente, che sono utili in caso di traumi e per affrontare lo stress che ne consegue, anche fisico.