Cicerchia: proprietà benefiche di questi legumi, ma attenzione agli effetti collaterali!

Legume antichissimo, sebbene pressoché dimenticato in tempi più recenti, la cicerchia (Lathyrus Sativus) ha incredibili proprietà benefiche per il vostro organismo, in particolare per cuore, muscoli, ossa e denti, essendo ricca di proteine ed estremamente energetica. Curiosamente, i più antichi ritrovamenti di questo legume che, se non lo avete mai visto, assomiglia a piccole fave dal contorno irregolare, si collocano in siti archeologici della Mesopotamia attorno all’8000 avanti Cristo. Tale legume, appartenente alla famiglia delle Fabacee, resiste infatti molto bene alla siccità e alle alte temperature, motivo per cui viene ancora coltivato nell’Italia centro meridionale, ma é soprattutto molto diffuso in Africa e Asia.

Tra i benefici di questo alimento, ricordate che é estremamente ricco di proteine (circa 30 grammi su 100 grammi di cicerchia), vitamine del gruppo B (B1, B2 e B3) e PP, poli-fenoli, calcio, ferro, fosforo e fibre alimentari (circa 4/7 grammi su 100). É invece povero di grassi (tra 0,5 e 2,5 grammi su 100) ed altamente energetico (135 kcal per 100 g), stimola memoria e tono muscolare, tanto da essere considerato un prodotto perfetto per studenti, anziani, persone in convalescenza o in caso di debolezza. La cicerchia apporta infatti grandi vantaggi alla memoria, favorisce la digestione e il metabolismo, abbassa il colesterolo e offre quindi numerosi benefici al sistema cardiovascolare. In tale prospettiva, essa rappresenta anche un valido supporto per tutti coloro tra di voi che scelgono un’alimentazione vegana, apportando tutti i nutrienti che non assumete scegliendo di non consumare carne e prodotti di origine animale. Questo legume é inoltre associato alla incredibile longevità di alcune popolazioni che ne consumano grandi quantità. Abbiamo nel nostro paese un esempio molto interessante di tale situazione: la cicerchia é attualmente coltivata su larga scala nella regione del Lazio, e la frazione di Campodimele ha suscitato un certo interesse, fino ad essere studiata addirittura dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sin dal 1985, in quanto la sua popolazione ha sfidato le leggi della natura presentando un numero significativo di casi di persone che hanno superato la durata media della vita. Tra le motivazioni di questa incredibile longevità, una dieta varia, abitudini sane, ma soprattutto il consumo di cicerchia, assunta prevalentemente con pasta rigorosamente fatta in casa, ricotta di capra, cipolle, aglio, e olio d’oliva prodotto localmente.

Perché dunque la fama di questo legume é andata scemando, soprattutto nello scorso secolo, fino a relegare la cicerchia ad un prodotto quasi di nicchia, sconosciuto ai più, e non certo presente con grande frequenza sulle vostre tavole? Purtroppo in tutta questa parabola discendente ha senz’altro contribuito la problematica legata alla tossina Latirina, presente in quantità elevate nella cicerchia, che, qualora consumata in modo eccessivo, porta al Latirismo, una sindrome neurotossica che sfocia in disturbi comportamentali e funzionali, paralisi spastica e irreversibile agli arti inferiori, e convulsioni. Ricorderete probabilmente il caso di Christopher McCandless, deceduto dopo aver consumato alcuni semi in Alaska, riportato nel meraviglioso film Into the Wild. Non occorre però farsi prendere dal panico. A parte qualche caso isolato come quello dello sfortunato McCandless, o alcuni casi di disturbi documentati in Asia (dove il consumo di cicerchia é tuttora piuttosto frequente), il latirismo é praticamente estinto al giorno d’oggi. Tale sindrome era diffusa nell’Ottocento ma é ormai scomparsa proprio a causa del consumo oggi esiguo di tale legume. Basta inoltre lasciare la cicerchia in ammollo tra 24 e 48 ore prima del suo consumo, per eliminare buona parte delle tossine e renderla innocua: vi consigliamo di sostituire l’acqua di ammollo almeno un paio di volte in questo lasso di tempo, buttandola infine e cambiandola con nuova acqua pulita per la cottura. Cuocetele per circa due ore in poca acqua salata, e avrete un legume eccezionale, dalle innumerevoli proprietà nutrizionali, perfetto per zuppe, paste, o insalate una volta raffreddato.