Come eliminare le occhiaie in modo del tutto naturale

come eliminare le occhiaie

Le occhiaie sono un inestetismo che affligge la zona oculare. Si tratta di macchie bluastre che compaiono sotto agli occhi e che sono causate dalla vasodilatazione dei capillari di questa zona. A volte sono davvero brutte a vedersi e quindi vorreste scomparire: la prima cosa da fare è chiedersi la causa della loro comparsa. Le occhiaie possono essere causate da insonnia, o cattivo riposo, da stress e stanchezza. Oppure possono essere legate ad un’infezione degli occhi, alla mancanza di sufficiente igiene, o anche da una qualche allergia. Una volta capita la causa, sarà più facile capire come eliminare le occhiaie.

Come eliminare le occhiaie cambiando stile di vita

Se le occhiaie sono causate da uno stile di vita troppo stressante bisogna cercare di rallentare i ritmi. Bisogna innanzitutto riposare bene, il che non vuol dire che dovete necessariamente dormire otto ore filate, ma l’importante è che il sonno sia profondo e non disturbato da alcun fattore esterno. Fondamentale è anche l’alimetnazione. Siccome le occhiaie sono causate da vasodilatazione, è necessario assumere alimenti che contribuiscano a restringere i vasi sanguigni, ovvero quelli ricchi di vitamina C e potassio. Gli alimenti più ricchi di potassio sono le banane, i pomodori, gli asparagi, e altre verdure a foglia verde. Gli alimenti che contengono il maggior quantitativo di vitamina C sono gli agrumi. A tavola va invece limitato il consumo di sale, che gonfia i tessuti e favorisce la ritenzione idrica, che è un’altra possibile causa delle occhiaie, che spesso poi porta anche alla formazione delle borse sotto gli occhi. Dovreste inoltre evitare l’assunzione di alcool, preferendo invece bere succhi freschi appena spremuti.

Come eliminare le occhiaie con i rimedi naturali

Vediamo invece adesso quali sono i rimedi naturali che potete adottare per mandare via le occhiaie rapidamente, in modo da poter affrontare un appuntamento importante senza apparire stanchi e assonnati. L’obiettivo è quello di stimolare la circolazione sanguigna e di reidratare i tessuti perioculari. A tale scopo, molto efficace è il cetriolo, che è ricco di acqua e ha proprietà astringenti. Mettete due fettine in frigorifero e quando sono ben fredde applicatele sugli occhi per qualche minuto. Il loro effetto benefico sarà immediato. Un altro rimedio molto simile altrettanto efficace è la patata. La patata, che è ricca di amido, aiuta a rigenerare i tessuti. Anch’essa andrebbe applicata ben fredda.

Come eliminare le occhiaie con rimedi erboristici

Potete eliminare l’inestetismo delle occhiaie anche usando alcuni rimedi che si possono acquistare in erboristeria, che sono quindi a loro volta naturali e senza effetti collaterali. L’olio di mandorle dolci, unito ad un po’ di latte di mandorle, ha proprietà antiossidanti. Massaggiate l’olio e il latte sotto gli occhi, con l’ausilio di un dischetto di cotone, prima di andare a letto. Il mattino seguente sarà sufficiente risciacquare con un po’ di acqua fresca. Il gel di aloe vera è ricco di vitamina E che migliora la circolazione: basta spalmarne un po’ sotto gli occhi per vedere subito diminuire le occhiaie.

Come eliminare le occhiaie in pochi secondi

Se state per uscire di casa e vorreste far sparire in un lampo le occhiaie, provate con un cucchiaio ben freddo. Tenetelo premuto qualche secondo, almeno un minuto, e vedrete che la situazione migliorerà sensibilmente.

Allarme istamina: attenzione ad alcuni alimenti che potrebbero causare intossicazioni

istamina

Nell’ultimo periodo avrete sicuramente sentito parlare di allarme istamina, riferito a prodotti in scatola come tonno, acciughe, ma cos’è l’istamina e quali gli effetti collegati alla sua ingestione?

Di cosa di tratta?
L’istamina è un mediatore chimico che lancia un allarme all’organismo quando sono ingerite sostanze che per lo stesso sono pericolose. Più semplicemente può essere considerato una risposta ad un’allergene, quindi la sua produzione aumenta in corrispondenza dell’assunzione di cibi ai quali siete allergici. Si intuisce da questa prima descrizione che è possibile trovarlo in quasi tutti gli organismi vegetali e animali e anche l’essere umano produce questa sostanza. La stessa viene però degradata da un enzima conosciuto come diaminossidasi (DAO), questo vuol dire che se anche assumete cibi che contengono istamina non si scatenano reazioni allergiche. Perché allora vi è un allarme istamina? Semplice, quando le quantità contenute nei cibi sono eccessive oppure vi è un cattivo funzionamento del sistema di degradazione, si ha un livello molto alto di questa sostanza all’interno dell’organismo e di conseguenza una vera e propria reazione allergica. La sintomatologia inoltre può essere correlata anche ad una vera e propria intolleranza all’istamina. L’allarme lanciato negli ultimi mesi è dovuto però ad una cattiva conservazione dei cibi che ha portato alla proliferazione di germi e batteri e quindi ad un’eccessiva concentrazione di questo enzima che ha come conseguenza vere e proprie intossicazioni.

Intolleranza all’istamina
L’intolleranza è difficile da diagnosticare perché ha una sintomatologia del tutto simile a quella di altri disturbi gastrointestinali, in particolare quelli della colite. È possibile avvertire crampi addominali, diarrea, mal di stomaco, flatulenza. Inoltre vi sono sintomi associati più comunemente ad allergie e intolleranze da contatto come prurito, orticaria, irritazioni dermatologiche, nausea, mal di testa, difficoltà respiratorie, tachicardia. La difficoltà diagnostica è dovuta al fatto che non sono disponibili test allergologici in grado di rilevarla, questo avviene perché non si tratta di allergia, ma di intolleranza e quindi non è coinvolto il sistema immunitario. L’intolleranza nella maggior parte dei casi è temporanea, quindi compare circa 40 minuti dopo che è stata ingerita la sostanza che la contiene e tende a scomparire quando per un certo periodo si evita di ingerire alimenti che la contengono.

Quali alimenti espongono a rischi
Gli alimenti che contengono istamina possono essere divisi in due categorie: la prima con alimenti ricchi di questo enzima e la seconda con gli alimenti che liberano molta istamina, cioè che inducono l’organismo a rilasciarne molta. Tra gli alimenti ricchi si ritrovano quelli stagionati come formaggi, salame, speck, contenuto elevato anche per molti pesci e tra questi non fanno eccezione quelli conservati come tonno e alici da cui è arrivato nell’ultimo periodo l’allarme istamina con ritiro dei prodotti dagli scaffali dei supermercati. Anche alcune verdure contengono una quantità elevata di questo enzima e in particolare pomodori, melanzane, crauti, spinaci. Tra le bevande, invece, vi è il vino rosso e un suo derivato, l’aceto. Tra i cibi che invece liberano istamina vi sono fragole, ananas, cioccolato, funghi, noci e bevande alcoliche in genere. Ovviamente una dieta per intolleranti deve essere condotta tenendo in considerazione queste indicazioni. Tra gli alimenti che è possibile mangiare serenamente vi sono pasta, riso, cereali e legumi che possono essere considerati primi piatti. Per la colazione vi è alternativa tra yogurt, latte, frutta. Può essere tranquillamente gustata anche la carne, mentre per il pesce deve essere preferito quello fresco. Via libera anche ad uova e per la frutta sono da preferire mele, pesche, mirtilli, prugne e uva.

Crocchette di patate con ripieno di mozzarella

crocchette di patate

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 Kg di patate
  • 1 pizzico di sale fino
  • Pepe
  • 4 uova medie
  • 100 g di parmigiano
  • Noce moscata
  • 250 g di mozzarella
  • 8 fette di prosciutto cotto
  • 300 g di pangrattato

TEMPO: 30 MINUTI

COTTURA: PADELLA

DIFFICOLTA’: MEDIA


PASSO PER PASSO:


1)Per prima cosa bisognerete lessare le patate (preferibilmente di tipo farinoso) con tutta la buccia in acqua salata. Scolatele e sbucciatele.

2)Una volta che si sono raffreddate le potrete schiacciare con uno schiacciapatate o con una forchetta.

3)Riposto il puré in una terrina si aggiungeranno le uova sbattute. Si passerà, poi, ad aggiungervi il formaggio grattugiato, il sale, il pepe macinato e la noce moscata macinata.

4)Una volta amalgamato il tutto si potrà passare alla realizzazione del ripieno.


5)Per il ripieno si dovrà tagliare la mozzarella in diversi rettangoli. Qualora si voglia mettere anche il prosciutto si procederà tagliando delle striscioline dalle fette. Strisce di prosciutto da arrotolare al bastoncino di mozzarella.

Prendete poi una porzione di patate e schiacciatelo al centro in modo da ottenere un incavo. Il bastoncino cilindrico di prosciutto e mozzarella andrà riposto, così, in tale incavo.
Con il supporto del palmo della mano, potrete richiudere sul cilindro il restante strato di patate in modo da ottenere una crocchetta.

6)Passerete poi a realizzare la panatura. Necessiterete di due scodelline. In una si sbatteranno le uova, nell’altra si riporrà il pangrattato.
La crocchetta di patate verrà immersa dapprima nell’uovo e poi messa nella scodella del pangrattato.

7)Qualora sceglierai di prepararle al forno e di non friggerle bisognerà pre-riscaldarlo a 200 gradi.
Ponete le crocchette su una teglia ricoperta di carta forno, aggiungete un filo d’olio e riponetela nel forno. Il tempo di cottura è di circa trenta minuti.

Una volta pronti potrete servirli in delle ciotoline così come in dei graziosi cestelli.
Andranno gustate preferibilmente calde in modo da poter godere a pieno del ripieno filante di mozzarella.

Le crocchette di patate possono essere accompagnate da salse di vario tipo che più aggradano il vostro palato.

Le crocchette di patate sono, così, un ottimo finger food per grandi e piccini.

 

 

Risotto alla zucca: un primo semplice da preparare e gustoso da mangiare

risotto alla zucca

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 g di riso per risotti
  • 1.5 litri di brodo vegetale
  • 700 g di zucca
  • 1 cipolla bella grande
  • 40 g di burro
  • Sale
  • Pepe nero
  • 70 g di Parmigiano
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Prezzemolo


TEMPO: 40 MINUTI

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


1)Prima di tutto bisogna preparare il brodo. Negli ingredienti sopra elencati non ho messo il necessario per farlo in casa, decidete voi come fare a seconda anche del tempo che avete a disposizione. Nel caso in cui preferite il brodo casalingo, basterà comprare la confezione contenente il mix di odori, pulirli accuratamente e coprirli con acqua; aggiustare di sale e pepe e fare cuocere a fuoco dolce per un ora.

2)Tagliate finemente la cipolla e fatela rosolare in un tegame a fiamma dolce, avendo cura di mescolare di tanto in tanto per evitare che si bruci.

3)Pulite e tagliate, nel frattempo,a piccoli dadi anche anche la zucca e non appena la cipolla sarà morbida e dorata, unitele nel tegame. Aggiungete un po’ di brodo e fate amalgamare insieme i due ingrendienti. Questo passaggio richiederà 15 minuti quindi mescolate di tanto in tanto e se il brodo viene assorbito, aggiungetene dell’altro. Vedete cmq di arrivare a fine tempo con il brodo assorbito.

4)Aggiungete il riso e fate amalgamare gli ingredienti, mescolate spesso per evitare che si attacchino. Aggiustate di sale e di pepe e, una volta che il riso diventerà lucido, cominciate ad aggiungere il brodo. Cuocere per 15/20 minuti.

5)Una volta cotto, levate il tegame dal fuoco, unite il burro ed il parmigiano e mescolate bene. Copritelo con un coperchio e lasciatelo riposare per qualche minuto in modo che i sapori si amalgamino per bene tra di loro.
6) Servite il vostro risotto con zucca con una bella spolverata di prezzemolo sopra.


Consigli utili


La cottura del riso rimane sempre una specie di tabù, molte volte se ne mette troppa e si arriva a fine cottura che il vostro risotto alla zucca sembra più una zuppa alla zucca, o troppo poca e quindi rischia di bruciarsi. Per una cottura ottimale regolatevi con una tazza mettendo il riso in paridose con l’acqua.

Quindi, una volta tostato il riso con gli altri ingredienti, mettete tanta acqua quanto è il riso (ovviamente i grammi vanno cambiati in millilitri) e lasciate cuocere prima a fiamma vivace, poi, quando comincia a bollire, abbassate la fiamma e coprite il tegame, lasciando una parte scostata per far uscire un po’ di vapore. Mescolate il meno possibile!

Per chi non si accontenta, consiglio di aggiungere, a fine cottura, un po’ di pancetta fritta a parte o dell’olio aromatizzato al rosmarino; un po’ di peperoncino per i peperini o dell’asiago per una cremina più gustosa.

Ecco la dieta della banana tanta energia poche calorie e zero Kg

dieta della banana

Dieta della banana: in cosa consiste
Per dieta della banana si intende un regime alimentare in cui questo frutto straordinario è l’assoluto protagonista. Quando si parla di di cibo e di modi di mangiare vengono alla mente numerose diete, inventate via via durante gli anni, volte ad ottenere i risultati più disparati, come ad esempio perdere peso, ringiovanire, accumulare massa muscolare e così via. Trattandosi di un frutto dall’alto valore nutritivo che, grazie alla massiccia presenza di potassio, conferisce immediata energia, la banana viene consumata dagli sportivi prima o subito dopo lo sforzo fisico per gli indubbi benefici, inoltre, essendo molto versatile trova spazio in diverse ricette o preparazioni. La dieta della banana nasce in Giappone da un equipe di medici e nutrizionisti che, valutando le sue proprietà, ne hanno definito due tipologie, una light, per coloro che desiderano perdere uno o due kg in una settimana senza fare troppe rinunce, e una strong, per coloro che desiderano sottoporsi ad un sacrificio più gravoso per 4 giorni e perdere sino a 5 kg. In sostanza, questo piano alimentare sfrutta la consistenza e la spugnosità del frutto che, a contatto con i succhi gastrici si espande, e conferisce un senso di sazietà che permette di controllare la fame. In questo modo il fisico non si stressa perchè non viene sottoposto a diete pesanti che prevedono solamente poche calorie.

Dieta della banana versione light
La versione light della dieta della banana ha una durata di una settimana, all’interno della quale è importante seguire comunque un regime ipocalorico, non consumare alcoolici, dolci o fritti, per implementarne gli effetti. Inoltre, per ottenere dei risultati interessanti, è fondamentale bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per eliminare le tossine e i liquidi in eccesso.
In questa dieta l’unico obbligo è quello di mangiare una banana almeno 10 minuti prima di sedersi a tavola, questo meccanismo spezza appetito consente di minimizzare il desiderio di mangiare troppe portate e durante tutta la settimana consente di non perdere le forze in quanto le vitamine e i sali minerali contenuti nel frutto sono molto benefici per l’organismo.
Al mattino, appena svegli, occorre mangiare la prima banana, accompagnata da un bicchiere d’acqua tiepida che favorisce il transito intestinale, continuando così per tutto il giorno. Per la felice riuscita della dieta, l’ultimo pasto non deve avvenire più tardi delle ore 20, in maniera da agevolare l’organismo nel processo di assimilazione dei cibi.

Dieta della banana versione strong
La versione strong della dieta della banana ha una durata più breve della precedente, solamente di 4 giorni in quanto, trattandosi di un piano alimentare molto stretto, non può essere protratto per tanto tempo altrimenti metterebbe a repentaglio al salute. Per questi motivi è bene attenersi tassativamente al termine previsto di 4 giorni e mai di più.
Poichè l’obiettivo di questo regime è quello di perdere sino a 5 kg, occorre abbinare al consumo di almeno una banana per pasto un bassissimo consumo di calorie. I dietologi suggeriscono di mangiare esclusivamente frutta e verdura e di non utilizzare sale e altri condimenti sostituendoli con le spezie. La mancanza di sale aiuta ad eliminare la ritenzione idrica e, grazie all’introduzione nell’organismo di molte fibre, si stimola notevolmente il processo intestinale di eliminazione delle scorie. In questa dieta, per la corretta riuscita, l’ultimo pasto della giornata non deve avvenire più tardi delle 19 e, nelle ore serali viene consigliato di non assumere cibi solidi ma di preferire le zuppe, il brodo o le vellutate. Poichè le calorie introdotte sono poche, non si hanno le energie necessarie per fare sport, per questa ragione, coloro che comunque non vogliono rinunciare al movimento possono optare per una passeggiata a ritmo blando, senza stancarsi troppo.

I benefici della dieta della banana
I benefici di tale dieta sono molteplici in quanto, nei giorni previsti dalle due diverse versioni, si eliminano i kg e i liquidi in eccesso, la pelle diventa più fresca e luminosa, il potassio rallenta il processo di invecchiamento cellulare, l’umore rimane invariato e non si deprime come accade per molte altre diete. Insomma, tutti coloro che hanno avuto questa esperienza ne sono pienamente soddisfatti, consigliandola caldamente.

Oggi prepariamo le zucchine ripiene alle verdure al forno

zucchine ripiene

Ingredienti per 4 persone:

  • 8 zucchine
  • 50 g di pane grattugiato
  • 1 spicchio di aglio
  • Sale
  • Pepe
  • Olio extravergine di oliva
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • Prezzemolo
  • Salumi vari

TEMPO: 55 MINUTI

COTTURA: FORNO

DIFFICOLTA’: FACILE


PASSO PER PASSO:


1)Come primo passaggio per la preparazione delle zucchine ripiene al forno, lava le zucchine e tagliale a metà, mettile in una pentola con dell’acqua e da’ loro una scottata per circa cinque minuti, per renderle più morbide e più facili da cuocere in forno.

2)Una volta eseguito questo passaggio, scava l’interno delle zucchine con un cucchiaio e poi salane l’interno.

3)E’ necessario preparare il ripieno, che può dipendere dai gusti e dalle preferenze. In questo caso sarà composto da pan grattato, aromi e affettati. Questa ricetta è molto utile per consumare dei salumi avanzati in frigorifero, dunque se puoi usa ciò che già possiedi e che vuoi terminare. In alternativa, prendi qualche fetta di prosciutto cotto tagliato spesso, ancora meglio se mortadella, per via del sapore più intenso. Grattugia del pane secco oppure usa del pane grattugiato confezionato. In un mixer passalo assieme agli altri ingredienti: l’aglio, il parmigiano grattugiato, i salumi, il prezzemolo, sale e pepe.

4)Una volta che il tutto sarà tritato, riempi le zucchine con il composto, fino a che non sono belle farcite. Preriscalda il forno e 180°, ungi una teglia con un po’ di olio extravergine di oliva, mettici le zucchine e di nuovo passaci sopra un filo l’olio.

5)Inforna e fai cuocere il tutto per 40-45 minuti, o fino a che la superficie delle zucchine farcite al forno non sarà ben dorata. Servi le zucchine ripiene al forno quando ancora sono calde.

 

 

Ecco la dieta Plank: la dieta dei miracoli per la linea e per la salute

dieta plank

La dieta Plank, anche se non più recente, è ancora attuale e famosissima in tutto il mondo; è un regime di dimagrimento veloce che prende il nome da Max Planck, uno scienziato tedesco, padre della fisica quantistica, deceduto nel 1947. In realtà la dieta non sembra avere alcun collegamento con il fisico tedesco, anzi la società tedesca “Max Planck”, ente di ricerca scientifica, dichiara di essere del tutto estranea e nega la connessione con il fisico di fama mondiale.
La dieta Plank è un regime alimentare iperproteico e ipocalorico che non ammette alcuna variante, garantendo risultati evidenti in brevissimo tempo; sembra infatti che sia possibile perdere fino a 9 kg in 15 giorni se seguita così com’è.
A differenza delle altre diete dimagranti, questa proposta alimentare vi permettere di non effettuare alcun mantenimento noioso; i risultati inoltre saranno inalterati per almeno due anni e in altri casi addirittura tre. Tali risultati verranno mantenuti nel tempo grazie ai cambiamenti metabolici imposti al vostro organismo per le due settimane. Ovviamente per evitare di riprendere il peso perso sarà necessario che non ritorniate mangiare come facevate prima, ma riducendo le quantità e i cibi troppo calorici.
Lo scopo della dieta Plank è quello di abituare il vostro organismo a prendere le energie esclusivamente dalle proteine.

Come funziona la dieta Plank

Essendo iperproteica, la dieta Plank prevede l’assunzione di carne, pesce, uova e formaggio con fibre e vitamine provenienti da verdure e frutta, quest’ultima verrà assunta in piccole quantità e non tutti i giorni; si potrà inoltre mangiare il panino al massimo due volte a settimana. Del tutto assenti saranno lo zucchero e l’olio.
Questa dieta non prevede indicazioni di quantità, quindi si potrà assumere i cibi indicati nella porzione che voi preferite.
La dietà Plank viene consigliata senza far riferimento all’associazione di un’attività fisica, quindi è adatta anche per coloro che non hanno ne modo nè tempo di dedicarsi allo sport.
La dieta Plank prevede l’assunzione di almeno due litri di acqua al giorno così da contrastare l’eccessiva presenza di proteine nel vostro organismo, preservando i reni e il fegato.
Una settimana tipo della dieta Plank:
lunedì: a colazione caffè senza zucchero, a pranzo 2 uova sode e spinaci, a cena prosciutto cotto;
martedì: a colazione un caffè amaro con un piccolo panino, a pranzo una bistecca con lattuga e un frutto, a cena prosciutto cotto;
mercoledì: a colazione caffè amaro con un piccolo panino, a pranzo 2 uova sode con insalata di pomodori, a cena prosciutto cotto;
giovedì: a colazione caffè amaro con un piccolo panino, a pranzo un uovo sodo, formaggio svizzero e carote crude, a cena frutta e uno yogurt;
venerdì: a colazione caffè amaro, carote e limone, a pranzo pesce al vapore e pomodori, a cena una bistecca con insalata;
sabato: a colazione tè al limone, a pranzo pollo alla griglia, a cena 2 uova sode con carote;
domenica: a colazione tè al limone, a pranzo bistecca alla griglia e frutta, cena libera.
Il menù non varia in base a sesso, età e altezza.
Questa dieta non prevede snack e merende; è prevista invece la cena libera la domenica, così una volta a settimana potrete mangiare quello che più desiderate, anche in questo caso senza indicazioni di quantità. Potrete in ogni caso decidere di essere liberi a pranzo piuttosto che la domenica, invertendo i pasti.

I benefici della dieta Plank
Le persone che hanno seguito questo regime alimentare risultano perlopiù soddisfatte in quanto è una dieta semplice da seguire perché sono previsti pochi cibi e la loro cottura non prevede lunghi tempi; le cotture ammesse sono al vapore e alla griglia e sono assenti condimenti complessi o salse particolari.
Un beneficio è certamente la possibilità di perdere peso velocemente riducendo la sofferenza a soli 15 giorni per poi tornare ad un’alimentazione bilanciata riducendo l’eccessiva quantità di proteine. L’assunzione di un’ingente quantità di proteine vi consentirà di avvertire maggiore energia e di affrontare anche con più grinta la giornata.

Prepariamo il tacchino ripieno: una ricetta che da quasi 100 anni è sulla tavola degli italiani

tacchino ripieno

Il tacchino ripieno è una ricetta molto apprezzata sia dagli adulti che dai bambini e solitamente viene preparato per la Festa del Ringraziamento. Se desideri cucinare il tacchino ripieno il procedimento è molto semplice: basterà lavare accuratamente il tacchino, dopodiché sfregarlo con del limone e farcirlo con verdure cotte e spezie di vario tipo in aggiunta a castagne e pane tagliato a dadini. Infine dovrai cucire il tacchino e farlo cuocere in forno, avendo cura di condirlo ogni tanto con il sugo.

La preparazione del tacchino ripieno è facile e richiede circa 4 ore di tempo. Gli ingredienti da avere a disposizione per 10 persone sono: un tacchino di circa 5 kg, 1,5 kg di castagne, 800 g di pane privo di crosta, 150 g di burro, 1 sedano, 1 cipolla, 1 limone, 4 rametti di rosmarino, 2 bicchieri di vino bianco, del prezzemolo, 1 cucchiaino di timo, sale, olio e pepe q.b.

Nella prima fase della preparazione del tacchino ripieno dovrai innanzitutto cuocere le castagne per circa 40 minuti. Nel frattempo lava accuratamente il tacchino, avendo cura di pulirlo per bene sia internamente che esternamente, asciugalo con cautela e strofinalo con un limone. Una volta che le castagne saranno ben arrostite, sbucciale rimuovendo lo strato interno e dividile in tanti pezzetti.

Fai sciogliere il burro in una padella nella quale verserai la cipolla e il sedano lavati e tritati precedentemente e fai soffriggere il tutto. Una volta che gli ingredienti si saranno ammorbiditi, unisci un bicchiere di vino e fallo evaporare. Dividi il pane a pezzettini e versali in padella insieme alle castagne sminuzzate, il timo, il prezzemolo, sale e pepe. Fai cuocere il tutto per circa cinque minuti, avendo cura di amalgamare gli ingredienti di tanto in tanto, dopodiché spegni il fuoco e lascia raffreddare il composto.

Una volta che tutti gli ingredienti si saranno raffreddati, potrai procedere alla preparazione del tacchino ripieno inserendo il composto al suo interno. Quando il tacchino è stato riempito non ti resta che cucire la fessura utilizzando lo spago da cucina. Successivamente condisci il tacchino ripieno esternamente aggiungendo sale e pepe a piacere e legalo aiutandoti con lo spago. Durante quest’ultima fase condisci il tutto con i rametti di rosmarino.

Posiziona accuratamente il tacchino all’interno di una teglia, avvolgendolo con una garza da cucina inumidita di olio e infornalo a 180° per circa 50 minuti. Condisci il tacchino con un bicchiere di vino bianco e infornalo nuovamente per circa un’ora e mezza, avendo cura di impregnarlo di tanto in tanto con il sugo di cottura. Infine, rimuovi la garza e fai cuocere ancora il tacchino per circa 15, 20 minuti. Il tacchino ripieno è pronto: prima di servirlo a tavola attendi alcuni minuti in modo che si raffreddi.

Attenzione ai farmaci che assumete potrebbero causarvi un infarto con problemi cardiovascolari

problemi cardiovascolari

Innanzitutto mai abusare dei medicinali, di qualsiasi genere.
È una massima di cui è facile scordarsi, specialmente ai giorni nostri, in cui è comune vedere farmaci da banco reclamizzati liberamente e costantemente in pubblicità televisive e meno – ma una non per questo meno vera, specialmente per quanto riguarda gli antidolorifici, il cui uso smodato è stato recentemente collegato ad un’aumentata incidenza d’infarti del miocardio e ictus.
Prima di preoccuparci e sudare freddo, però, vale la pena di rinfrescare un attimo la memoria al riguardo.

Le basi: cos’è l’iburoprofene?

Citando il comunicato dell’Agenzia Europea Medicinali (o EMA nella sigla inglese) che ha lanciato l’allarme, l’ibuprofene è un medicinale antidolorifico e anti-infiammatorio: esso agisce bloccando un enzima chiamato ciclossigenasi, che produce prostaglandine, sostanze coinvolte nel processo infiammatorio e causa di dolore. L’ibuprofene si trova in medicinali utilizzati per trattare il dolore,
l’infiammazione e la febbre; la dose abituale per gli adulti e i bambini sopra i 12 anni di età è di 200-400 mg, 3 o 4 volte al giorno se necessario.

Detto questo, passiamo al resto del comunuicato.

Antidolorifici e problemi cardiovascolari: il colpo al cuore del PRAC

La notiza non è particolarmente recente – risale al 16 aprile 2015 l’avvertimento lanciato dal Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (“Comitato Valutazione Rischi per Farmacovigilanza”, meglio conosciuto come PRAC), branca dell’Agenzia Europea dei Medicinali la quale ha concluso che, in seguito alla revisione di vari studi clinici e letterari, è possibile tracciare una diretta connessione tra un’aumentata incidenza di problemi cardiovascolari tra i pazienti che consumano elevate dosi di farmaci a base di iburoprofede (2.400mg in su al giorno).

Pessime notizie per tutti coloro che fanno affidamento su questi farmaci per lenire le proprie sofferenze, quindi? Sì e no.
La revisione, pur raccomandando cautela con la somministrazione di questi farmaci e un attento consulto col proprio medico prima di procedere alla loro assunzione – indipendentemente dal loro essere ‘da banco’ o meno – fa anche presente che, in dosi limitate o comunque inferiori ai 1.200mg giornalieri (peraltro le dosi raccomandate per i farmaci di questo tipo nell’Unione Euroepa), non si sia osservato alcun aumento di problemi cardiovascolari; inoltre, ciò che il PRAC suggerisce non è un bando totale al loro uso sopra quella soglia né una diffida al loro impiego, al contrario ha concluso che i benefici che offrono superano i rischi che pongono.

Ciò che il PRAC prescrive è di aggiornare i consigli per l’uso di questi farmaci a base iburoprofenica (o dexibuprofene, che ha presentato effetti e rischi simili) e di evitare la somministrazione ad alte dosi per i pazienti affetti da gravi patologie cardiocircolatorie (eg. insufficienza cardiaca, malattie cardiache, problemi circolatori, precedenti infarti o ictus); inoltre, i medici devono tener conto di ulteriori fattori di rischio per il paziente in caso di lunghi trattamenti iburoprofenici ad alto dosaggio, come fumo, diabete, pressione o colesterolo alto.
In tutti questi casi, il consiglio opportuno è quello di tenere il dosaggio al minimo possibile al fine di non causare rischi per il paziente senza che questo risenta del dolore causato dalla non assunzione degli antidolorifici.

 Iburoprofene, altri farmaci e voi: come regolarsi

I farmaci in commercio a base di iburoprofene sono molti – Moment e Voltaren sono giusto due dei nomi più conosciuti – e, come già menzionato, ampiamente reclamizzati per piccoli dolori e fastidi insistenti.
Il PRAC si è espresso al loro riguardo, consigliando appunto di essere cauti con la loro assunzione, evitare di abusarne e consultare un cardiologo per essere certi di non incorrere in rischi eccessivi specialmente nel caso di precedenti con problemi cardiovascolari, ma non ne vieta l’ultilizzo.

Il PRAC si è anche espresso, però, su altri farmaci come i FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei), tra cui gli inibitiori COX-2 e il diclofenac, dicendo di prestarvi la medesima cautela dopo aver riscontrato simili effetti all’iburoprofene quando assunti in dosi similmente elevate, e anche sull’aspirina quando assunta al fine di ridurre problemi cardiovascolari in dosi moderate: in questo caso il PRAC ha osservato che il suo effetto anti-aggregante è stato indebolito dall’iburoprofene, pur specificando che non è certo sul lungo termine se l’impatto sia sufficientemente serio da pregiudicarne l’effetto nel complesso e renderla inadeguata a prevenire infarti del miocardio e ictus.
Il suo uso occasionale, però, nella maggioranza dei casi non ha dimostrato di avere impatto significativo ed è quindi sicuro per l’assunzione.

Pollo al forno con patate

pollo al forno

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 pollo intero (in alternativa 1 Kg di pollo a pezzi)
  • 1 Kg di patate
  • Rosmarino timo e salvia
  • 1 cipolla bianca
  • 2 spicchi d’aglio
  • Sale grosso

TEMPO: 70 MINUTI

COTTURA: FORNO

DIFFICOLTA’: FACILE

PASSO PER PASSO:


Questa ricetta vale per la preparazione di un pollo al forno intero, ma in alternativa è anche possibile cuocerlo a pezzi, ricordando che in questo caso potrebbe richiedere anche un tempo di cottura inferiore.


1)La prima cosa che devi fare è ungere una pirofila o una teglia. Lava e sbuccia le patate, tagliandole poi a pezzetti e sistemandole nella teglia da forno. Insaporiscile con un pizzico di sale e con una cipolla bianca tagliata a pezzi e due spicchi di aglio sbucciati. La cipolla e l’aglio, che possono essere poi mangiati o no, a seconda dei gusti, doneranno al piatto un sapore corposo e delizioso durante la cottura.

2)Fai un trito con una manciata di sale grosso e il misto di erbe aromatiche, o, in alternativa, a mano.
Adagia il pollo sul letto di patate, ungilo con un filo di olio e spolveralo poi con il trito aromatico, per insaporirlo bene, usando anche le mani per fare in modo che la pelle assorba il sapore delle spezie.

3)Infila la pirofila nel forno in modalità statica, a circa 200° e lascialo cuocere per una mezz’ora, dopodiché gira il pollo affinché la cottura sia uniforme e di tanto in tanto bagnalo con il liquido aromatizzato che si sarò formato nella teglia. In questo il modo resterà morbido e non si seccherà.

4)Dopo la prima ora di cottura, gira nuovamente il pollo e prosegui mettendo il forno in modalità grill. In questo modo il pollo continuerà a cuocere abbrustolendosi un po’ e diventando croccante esternamente. Esegui quest’operazione per altri cinque minuti, poi sforna e porta in tavola.

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