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Intolleranze alimentari: come accorgersene

Intolleranze alimentari

Il termine “allergia alimentare” è spesso abusato ed utilizzato in riferimento a reazioni e sensazioni che non hanno nulla a che fare con l’allergia vera e propria.
Deve essere fatta una chiara distinzione tra le reazioni allergiche e la più semplice intolleranza ad un determinato alimento.
Nel settembre 2001, è stata pubblicata una classificazione aggiornata delle reazioni di iper sensibilità agli alimenti: le reazioni allergiche reali sono dette “Immunomediate”, e sono causate da un meccanismo immunologico sia su base di anticorpi che su una base cellulare mediata da cellule linfatiche (ad esempio la celiachia).
Le cosiddette razioni “non immunomediate”, sono quelle di tipo tossico o enzimatico, come l’intolleranza al lattosio.
Questa nuova classificazione esclude una vasta area di reazioni alimentari come le reazioni psicogene.
Recenti studi hanno evidenziato che oltre il 30% delle madri ritiene che il proprio figlio fosse allergico da bambino , anche se in realtà le uniche reazioni riscontrabili sono state coliche di stomaco o lievi eruzioni cutanee, molto comuni nei bambini di età prescolare.
Esistono alcuni alimenti che possono causare una sensibilizzazione allergica, come il latte di capra o di mucca.
Allergeni importanti sono presenti anche in altri alimenti come uova, pesce, grano, soia e arachidi; questi alimenti possono causare reazioni cliniche violente, come lo shock anafilattico, che provoca una media di circa 100 morti all’anno.
Il 24 luglio 2003, il Senato ha approvato un progetto che regolamenti l’etichettatura dei prodotti contenenti glutine e l’obbligo, per i ristoratori, di fornire pasti creati appositamente per chi soffre di celiachia.

Ma cosa sono, in sostanza, le allergie e le intolleranze alimentari e quali sono le sostanziali differenze?

 

Nel caso di allergie alimentari si verifica nel corpo una reazione agli antigeni contenuti negli alimenti. Gli antigeni sono sostanze in grado di passare attraverso la parete addominale e che l’organismo vede come nemici del sistema immunitario.
In un soggetto sano antigeni contenuti negli alimenti non passano attraverso la parete addominale perché sono disattivati dai succhi gastrici, dagli enzimi del pancreas e dell’intestino, dal sistema immunitario delle mucose e dalla flora batterica del intestino.
Se invece gli antigeni passano attraverso la parete addominale, in soggetti predisposti possono verificarsi sensibilizzazione e reazioni allergiche.
Le allergie alimentari sono diagnosticate quando il sistema immunitario di una persona reagisce dopo che ha assunto un determinato alimento.
La risposta coinvolge gli anticorpi IgE che stimolano il rilascio di alcune sostanze chimiche, tra cui le istamine, che causano sintomi di vario genere.
Oltre ai sintomi che sono normalmente associati con una risposta allergica (lingua e gola gonfie, difficoltà respiratorie, orticaria), le allergie alimentari possono anche causare sintomi gastrointestinali quali vomito, diarrea e crampi addominali.
Questi effetti collaterali di solito compaiono immediatamente o entro le prime due ore dall’assunzione del cibo incriminato.
Anche se si stima che il 6-8% dei bambini soffra di allergie alimentari, questo tipo di problema in età adulta è relativamente rara, interessando meno del 3% della popolazione.
Esistono test particolari per accertarsi di non essere allergici ad un determinato alimento; per saperne di più, rivolgetevi al vostro medico curante.

Una intolleranza alimentare differisce da un’allergia nella misura in cui non vi è alcuna risposta del sistema immunitario al cibo incriminato.
Quando esiste un’intolleranza alimentare, il problema è a livello del sistema digerente (incapacità del sistema di digerire il cibo).
Le intolleranze alimentari dipendono reazioni tossiche e non sono controllate da meccanismi immunologici; la reazione peggiora quando la quantità di sostanze tossiche assunte aumenta.
Dire che una intolleranza non è controllata da meccanismi immunologici significa che l’organismo non reagisce agli anticorpi che vengono prodotti e che gli effetti derivanti dalla ingestione di tali sostanze può comparire diverse ore dopo.
Pertanto, in caso di intolleranze dell’organismo produce sintomi più deboli rispetto a quelli prodotti in caso di allergie e, pertanto, sono anche più difficili da rilevare; inoltre, essi sono correlati alla quantità di cibo ingerito e possono apparire diverse ore dopo l’ingestione.
A differenza di un’allergia alimentare, una persona con una intolleranza alimentare in genere può mangiare piccole quantità di cibo identificato senza avvertire sintomi.

A volte, un particolare alimento può causare fastidi senza che vi sia alcuna ragione medica apparente. Ecco una lista di alimenti comuni che possono causare difficoltà per i sistemi particolarmente sensibili:

  • latte
  • cioccolato
  • cereali
  • legumi
  • uova
  • agrumi
  • pomodori
  • crostacei
  • pesce
  • arachidi

Inoltre, vari altri alimenti contengono antigeni comuni: per esempio, la gliadina è contenuta nell’orzo, nel frumento e nella segale; gli antigeni del merluzzo sono contenuti in diversi altri tipi di pesce.

Celiachia

A volte confusa con una più semplice intolleranza al glutine, la celiachia è una risposta autoimmune al consumo di alimenti contenenti la suddetta proteina.
Il glutine è più comunemente riscontrato nei prodotti contenenti frumento, segale o orzo.
Quando una persona con la malattia celiaca mangia un alimento che contiene glutine, danneggia la risposta del sistema immunitario causando una grande varietà di sintomi più o meno pericolosi. Questo danno può interferire con la capacità del corpo di assorbire i nutrienti importanti.

E’ importante per pazienti con sospetta celiachia di eseguire uno screening approfondito per verificare l’effettiva presenza della malattia.