dieta del gelato

La dieta del gelato

La prova costume si avvicina e le temperare che cominciano a essere più alte favoriscono la degustazione di un alimento che spesso è considerato uno strappo alla dieta: il gelato.
Nell’immaginario collettivo il gelato è qualcosa che si pone oltre l’apporto calorico di chi sta seguendo una dieta per perdere peso, ma non è del tutto vero.
I nutrizionisti e i dietologi sono d’accordo nell’affermare che si può perdere perso seguendo una dieta a base di gelato.
La dieta del gelato, però, non consiste nel nutrirsi esclusivamente di questo alimento in tutti i pasti principali della giornata.
Si tratta, invece, di un regime alimentare equilibrato, ma che si può seguire per non più di una settimana, in quanto ha un apporto calorico tra le 1200 e le 1300 calorie al giorno.
Tale apporto calorico è utile per perdere dai 2 ai 3 chili abbastanza velocemente, ma non può essere prolungato perché manca di alcuni nutrienti, che devono comunque essere integrati nel lungo periodo. Nella dieta del gelato, infatti, c’è una leggera carenza di carboidrati e di proteine. Tale carenza non è comunque nociva per la salute, se è appunto limitata nel tempo.
Il gelato può quindi sostituire sia uno dei 3 pasti principali (prima colazione, pranzo o cena), che gli spuntini intermedi.
Dimagrire dunque con la dieta del gelato è possibile, avendo cura però di prestare attenzione alle quantità.
Nella dieta del gelato che permette realmente di dimagrire la porzione raccomandata è pari a circa 100 g, che corrispondono a orientativamente a 120-130 calorie.
Il modo per non esagerare con le porzioni quando non si conoscere il peso esatto al quale corrispondono, è tenere presente che la classica pallina di gelato pesa intorno ai 45 g. Se invece scegliete la coppetta, potere anche chiedere che venga pesata, ma di solito è quella media che corrisponde alla quantità necessaria.
Rispetto ai gelati alla crema sono di gran lunga preferibili quelli alla frutta, perché hanno meno calorie.
Nel confronto tra un gelato alla crema come quello alla nocciola, al gianduia, al cioccolato, al pistacchio o al gusto di panna cotta, i gelati alla crema hanno circa 100-150 calorie in più rispetto a quelli alla frutta.
Il motivo sta nell’aggiunta di latte, uova e anche grassi idrogenati, nel caso di gelati di produzione industriale, con i quali aumenta l’apporto calorico vanificando l’intendo di perdere peso.
I gelati alla frutta, invece, hanno una componente di latte ridotta e anche lo zucchero aggiunto è in minore quantità.
Quando il latte è assente si ottengono i ghiaccioli o i sorbetti, che si prestano ottimamente per uno spuntino dissetante e rinfrescante. In questo caso le calorie calano decisamente in quanto, nonostante la presenza di zucchero aggiunto e del fruttosio, c’è anche l’acqua che conferisce un senso di sazietà, senza tralasciare la soddisfazione del palato.
La cremosità del gelato artigianale alla frutta è data dall’aggiunta di aria, che aumenta il volume e la gradevolezza e dalla mantecatura. Per quanto riguarda quello di produzione industriale, invece, l’aria si aggiunge mentre viene congelato tramite il processo di “soffiatura”.
In quest’ultimo caso il peso specifico del gelato di produzione industriale diminuisce e in certi casi potrebbe avere anche meno calorie rispetto a quello artigianale.
È importante, però, imparare a leggere l’etichetta e conoscere gli ingredienti, soprattutto per regolarsi con le quantità o le percentuali di zuccheri e grassi. È consigliabile evitare quei dessert che contengono oli vegetali non specificati, dietro ai quali si nasconde spesso quello di palma.
I grassi aggiunti, in particolare, non devono superare il 16% quando si tratta di gelati con l’aggiunta di latte.
Non c’è da preoccuparsi per le calorie che si introducono con i coni o le cialde dei gelati artigianali. Il loro apporto si aggira, infatti, al massimo sulle 20 calorie e sono la componente di carboidrati minima che fa parte di questa dieta. Il cono o le cialde dovrebbero essere composti da cereali integrali, che reagiscono al processo digestivo espandendosi ed evitando che subentri troppo presto il senso di fame.
Per ottenere il massimo dalla dieta del gelato in termini di benefici nella perdita di peso, è bene programmare i pasti in modo equilibrato.
Il gelato va associato sempre a una porzione di frutta di circa 150- 200 g in quanto conferisce il senso di sazietà e anche minerali e vitamine.
Il gelato alla frutta da solo contiene lattosio, calcio, saccarosio, fosforo, vitamina A e alcune del gruppo B e anche grassi benefici. Si tratta dei nutrienti cosiddetti “ad alto valore biologico”, cioè che si assorbono rapidamente e vanno a sopperire al fabbisogno nutrizionale giornaliero.
È noto che il gelato è un alimento che viene assorbito rapidamente e per questo si presta a essere consumato anche nella pausa pranzo o per chi deve praticare sport. È sconsigliabile, però, mangiarlo dopo aver fatto attività fisica perché potrebbe incidere negativamente sul normale processo digestivo.
Il vantaggio della dieta del gelato è quello di prendersi il tempo di assaporarlo, che si tratti di un cono, una coppa o un ghiacciolo.
È questo un aspetto fondamentale per vivere la dieta del gelato in modo sereno, senza che si avverta il peso della rinuncia ad alcuni alimenti come la pasta.
Un menù tipico della dieta del gelato potrebbe essere quello di mangiare un vasetto di yogurt bianco a colazione con l’aggiunta di 2 biscotti secchi e una tazza di te o caffè senza zucchero. Per lo spuntino andrà bene un frutto di stagione, mentre a pranzo si potrà mangiare una porzione di gelato alla fragola di 100 g con una di frutta o macedonia.
Per la merenda è da preferire un succo di frutta fresca all’ arancia o pompelmo, mentre a cena si potrà mangiare una fettina di carne bianca ai ferri da 130 g e un contorno di verdure lessate con poco sale, da abbinare con una rosetta e un frutto.
La dieta del gelato non è adatta ai diabetici e ai bambini e può essere ripetuta non prima di 3 settimane.