intolleranza al glutine

La celiachia

La malattia celiaca denota un’intolleranza al glutine permanente.

Il glutine è una sostanza proteica presente in diversi tipi di alimenti, tra cui avena, frumento, farro, kamut, orzo e segale.
Mangiare anche solo una quantità minima di glutine per chi soffre di celiachia può significare innescare una reazione immunologica nel piccolo intestino.
Mangiare alimenti che contengono glutine provoca un appiattimento dei villi intestinali causando un malassorbimento dei molti nutrienti necessari per il corpo.

Esistono diversi tipi di sintomatologie oltre alle forme classiche di tipo gastro-intestinale, la cui natura spesso non è chiara.

Conseguenze dirette o indirette della celiachia sono diarrea cronica, astenia, anemia, osteoporosi,  tumori o gravi problemi neurologici.

Le persone con malattia celiaca che hanno malassorbimento grave possono sviluppare carenze di vitamine e minerali, per questo è importante assumere integratori vitaminici e minerali specifici.
I pazienti con anemia da carenza di ferro devono essere trattati con il ferro, mentre i pazienti con anemia causata da folati o da carenza di vitamina B12 devono essere trattati con acido folico e vitamina B. I pazienti con bassi livelli di calcio nel sangue o affetti da osteoporosi devono essere trattati con supplementi di calcio e vitamina D.

La celiachia può manifestarsi a qualsiasi età, anche dopo aver trascorso anni senza lamentare sintomi di alcun tipo. Al giorno d’oggi, la percentuale di diagnosi negli adulti è in crescita, soprattutto tra quelli in età compresa tra i 40 e i 50 anni.

Esistono vari tipi di celiachia :

Classica: meno comune, (1 su 1000), appare di solito a tra i 6 e i 18 mesi di vita e la sintomatologia ad esso legata prevede i seguenti disturbi:

  • perdita di peso
  • diarrea
  • escrementi maleodoranti
  • astenia

Atipica : più comune (1 su 100). Compare pù tardi ed i sintomi non sono principalmente di natura intestinale (il sintomo più comune è l’anemia).

Silenziosa : mostra un danno istologico tipico di soggetti asintomatici. Molti individui apparentemente sani, dopo l’inizio di una dieta specifica affermano di aver notato dei significativi miglioramenti sia livello mentale che fisico.
Quando la malattia celiaca è silenziosa, i sintomi riscontrati sono spesso depressione, irritabilità, ansia e stanchezza.

La celiachia viene diagnosticata in tre fasi:

Dubbio clinico : è il primo passo ed è anche il momento in cui un medico ritiene che i sintomi del paziente possano essere riconducibili alla malattia celiaca.

Test sierologico : per togliersi ulteriori dubbi, viene effettuato un dosaggio sierologico (analisi del sangue) per verificare i livelli dei seguenti anticorpi :

  • Antigliadina (AGA)
  • Anti-endosmosi(EMA)
  • Anti-transglutaminasi tissutale (tTG).

Biopsia : se dopo il test sierologico viene evidenziata una positività agli anticorpi sopra citati, allora è opportuno effettuare una biopsia dell’intestino tenue (procedimento che prevede la rimozione di un pezzo di tessuto per controllare lo stato dei villi intestinali).

La malattia celiaca può essere definitivamente diagnosticata solo se test bioptico risulta positivo.

Qual è il trattamento per la celiachia?

Non esiste una cura per la malattia celiaca; l’unico trattamento è una dieta priva di glutine.
Pazienti con malattia celiaca variano nella loro tolleranza di glutine : alcuni pazienti possono ingerire piccole quantità di glutine senza sviluppare sintomi, mentre altri lamentano sintomi a livello intestinale anche solo dopo aver assunto una minima dose di glutine.

Il trattamento standard prevede la completa evasione di glutine per tutta la vita.

I principi di una dieta priva di glutine includono:

Evitare tutti gli alimenti a base di grano, segale e orzo, come pane, cereali, pasta, cracker, torte, crostate e dolci di vario genere.

Evitare l’avena: alcuni pazienti con malattia celiaca possono tollerare l’avena nella dieta; c’è da dire però che la sicurezza sull’assunzione a lungo termine di avena in pazienti con malattia celiaca è sconosciuta. E’ inoltre possibile che alcune preparazioni a base di avena possano essere contaminate con il grano. E’ consigliabile evitare l’assunzione di avena almeno durante le fasi iniziali di un percorso alimentare senza glutine.
Una volta che la malattia è entrata in remissione grazie ad una dieta senza glutine rigorosa, può essere possibile reintrodurre piccole quantità di avena nella dieta sotto stretto controllo medico.

Prestare attenzione agli alimenti trasformati che possono contenere glutine. Esempi di alimenti che potrebbero contenere glutine includono:

  • minestre in scatola
  • condimenti per insalata
  • gelato
  • barrette di cioccolato
  • caffè istantaneo
  • carni trasformate o in scatola
  • Ketchup e senape
  • yogurt
  • pasta

Attenzione a compresse, capsule e preparati vitaminici che contengono glutine. L’amido di frumento è comunemente impiegato come legante in compresse e capsule di vario genere.
Il glutine può anche essere presente in molti prodotti vitaminici e prodotti cosmetici come il rossetto.

Evitare birra, vino, brandy e whisky. Altri alcolici senza orzo vanno bene, ma devono sempre essere assunti con moderazione

Evitare latte e altri prodotti caseari che contengano lattosio. Pazienti non trattati con malattia celiaca spesso sono intolleranti al lattosio. Con il successo del trattamento, i prodotti lattiero-caseari possono essere reintrodotti lentamente nella dieta.

Leggere le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli. Questa è un’operazione particolarmente necessaria perché un fabbricante può cambiare ingredienti di un prodotto in qualsiasi momento. Un prodotto senza glutine in passato, può successivamente contenerlo. Anche i prodotti che sono senza glutine in un paese possono contenere glutine in un altro.