insonnia

Insonnia: problema risolvibile

Il problema dell’insonnia

L’insonnia è un problema che accomuna diverse persone, scatenato da cause differenti e molteplici che impedisce ai soggetti di riposare bene e in maniera corretta: ma di che cosa si tratta esattamente? Stiamo parlando di uno stato in cui persone percepiscono il sonno come insoddisfacente o insufficiente, ovvero non si riesce a trarre beneficio dal riposo perché si dorme male oppure troppo poco. Un disturbo del sonno causato da alterazioni del ritmo, qualità e quantità del sonno. Nonostante non sia diagnosticabile con esami del sangue o risonanze magnetiche, l’insonnia è una vera e propria malattia, classificata in base a tre parametri: la tipologia, le eventuali cause e la durata.
La durata dell’insonnia non è uguale per ogni paziente, ma variabile: è in grado di presentare modifiche nel corso di un’intera vita del medesimo individuo, suddividendosi in insonnia cronica, occasionale o transitoria. Le cause principali di questa patologia sono primarie o non organiche, ovvero qualora il paziente non presenti patologie cliniche e sia sano, oppure secondarie, quando il problema si manifesta a causa di malattie fisiche o altri problemi di natura psicologica, come ad esempio ansia o depressione. Esistono diverse tipologie di insonnia, partendo da quella iniziale con difficoltà ad addormentarsi, quella centrale con risvegli repentini durante la notte e quella tardiva, con risveglio mattutino precoce.
Nel corso degli ultimi 20 anni sono state perfezionate numerose strategie mirate alla cura dell’insonnia senza l’intervento farmacologico, alcune delle quali rivelatesi molto efficaci sia per quanto riguarda il miglioramento della qualità del sonno nei pazienti insonni che per quanto riguarda la semplificazione della riduzione e sospensione di sonniferi. Nella maggior parte dei casi sono la tensione muscolare, i cattivi pensieri che affollano la mente e le cattive abitudini del sonno che provocano la comparsa dell’insonnia, per questo motivo è utile intervenire con un intervento cognitivo comportamentale: di che cosa si tratta? Colloqui di gruppo oppure con singole persone condotti da uno psicologo specializzato nei disturbi del sonno. In questo modo sarà possibile affrontare i vari problemi, cercando di insegnare al paziente le tecniche di rilassamento e di distrazione immaginativa più efficaci, dando le giuste informazioni e indicazioni relative alla buona qualità del sonno.
Dormire è fondamentale per recuperare le energie, soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro: le persone che soffrono di insonnia non riescono a riposare, pertanto affrontano le giornate colmi di stanchezza e irritabilità. I singoli soggetti che seguono la terapia cognitivo comportamentale hanno manifestato miglioramenti nei confronti della qualità de sonno, definendosi buoni dormitori. Quando l’intervento dello psicologo si conclude il tempo che l’individuo impiega per addormentarsi o rimane sveglio durante le ore di sonno non super i 30 minuti. La cura dell’insonnia prevede come obiettivo finale la sospensione dei sonniferi, secondo accordi presi con il medico curante che li ha prescritti: grazie alla terapia circa il 77% dei pazienti sostiene di non averne bisogno e di non farne più uso.
Sono circa 15 milioni le persone che soffrono d’insonnia, quasi tutte donne. Nella maggior parte dei casi non viene consultato un medico, obbligandoci a trascorrere notti in bianco senza alcuna soluzione. Per evitare che il problema persista o peggiori è fondamentale rivolgersi a un dottore e cercare di intervenire il più presto possibile, non appena i sintomi persistano per più di due settimane. Se l’insonnia non viene trattata precocemente rischia di diventare cronica, con ricadute anche quando si sta in piedi. Persone che non dormono abbastanza, dormono male o non dormono per niente lamentano difficoltà di concentrazione, sonnolenza durante il giorno, stanchezza, irritabilità e conseguente carenza sul fronte lavorativo.
Esistono rimedi naturali contro l’ insonnia che potete provare prima di un consulto medico, ma si tratta di trattamenti fai da te che non sempre portano al successo sperato. Prima di tutto bisogna cercare di andare a dormire sempre alla stessa ora, in modo da non scombinare il fuso orario del sonno. Qualora siate a letto ma il sonno non arriva, evitate di rimanere a letto con la speranza di riuscire ad addormentarvi: risultato? Finirete con l’innervosirvi, aumentando le probabilità di non riuscire a dormire. In questa circostanza alzatevi e leggete un buon libro, magari optando per una tisana rilassante con della camomilla. Durante la cena preferite pasti leggeri e salutari, possibilmente non troppo tardi. Non bevete alcool prima di addormentarvi, anche se potrebbero regalare una piacevole sensazione di sonnolenza: quando l’effetto dell’alcool svanisce, potreste svegliarvi nel cuore della notte senza più riuscire a prendere sonno; medesimo ragionamento anche per bevande con caffeina. Non praticate attività sportiva prima di dormire, poiché questo aumenta la temperatura corporea. Non discutete, non scrivete o lavorate a computer e tablet, ma ascoltate musica rilassante e rimandate ogni chiarimento al giorno dopo. Non guardate la televisione in camera e, nel caso in cui abbiate un bimbo piccolo, cercate di raccontare ogni sera una fiaba diversa: in questo modo il pargolo riposerà, ma allo stesso tempo vi rilasserà.