bucatini all'amatriciana

Bucatini all’amatriciana

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di bucatini
  • 500 g di pomodori
  • 250 g di guanciale
  • Pecorino
  • Peperoncino
  • Pepe
  • Olio extravergine di oliva

TEMPO: 20 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


PASSO PER PASSO:

1)Come prima operazione devi tagliare a striscioline il guanciale, in modo tale da evitare che durante la cottura diventi troppo secco e perda la sue qualità. Viene scelta questa parte del corpo del maiale perché più morbida. Prendi un filo di olio extra vergine di oliva e aggiungilo in una padella, dove farai rosolare il guanciale. Una volta che la carne è pronta, mettila da parte in un posto coperto. In questo modo il guanciale non diventerà secco e manterrà la propria freschezza. Tolto il guanciale, nella stessa padella devi aggiungere i pomodori: falli cuocere per circa un quarto d’ora, aggiustando il tutto con il sale. Fai attenzione: il guanciale è di per sé saporito, quindi assaggia sempre il sugo prima di aggiungere altro sale. Al termine dell’operazione aggiungi anche il guanciale e inizia a cuocere la pasta.

2)In abbondante acqua salata, cuoci i bucatini. Per preservare meglio la loro consistenza durante il processo di mantecazione è meglio toglierli quando sono al dente. Ripassali all’interno del sugo dopo averli scolati per bene e amalgama il tutto con il cucchiaio di legno. Dopo aver mantecato il tutto, aggiungi il pecorino e un pizzico di pepe: ovviamente i bucatini all’amatriciana vanno serviti caldi. Per chi preferisce un po’ di parmigiano può aggiungerlo al posto del pecorino, ma la ricetta originale non ne prevede l’uso.

3)Ci sono tantissime varianti che sono state introdotte durante gli anni e variano da luogo a luogo: a volte non vengono utilizzati i bucatini, mentre in alcune occasioni viene utilizzata la pancetta al posto del guanciale. Quest’ultimo veniva utilizzato spesso nella preparazione, visto che del maiale non si buttava via nulla: dunque qualsiasi parte non venduta, che veniva considerata di scarto, veniva riutilizzata dagli allevatori o dalla famiglia più povera per poter avere un primo piatto nutriente e anche saporito nonostante non ci fossero le possibilità.