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Dieta di Dio: spopola la nuova dieta americana che fa miracoli

Secondo alcuni è solo l’ultima moda americana, per altri si è rivelata un’ottima soluzione per detossinare il corpo e perdere peso in poco tempo. La Dieta di Dio, chiamata anche Digiuno di Daniele, sta riscuotendo un successo strepitoso negli Stati Uniti soprattutto tra le comunità religiose presbiteriane ed evangeliche, e si appresta a sbarcare anche in Europa.
Questo nuovo regime alimentare ha la particolarità di essere ispirato alla Bibbia ed impone di mangiare esclusivamente frutta, verdura e legumi per 3 settimane, alternandoli ad un periodo di digiuno. Sono quindi tassativamente vietati tutti gli alimenti trasformati e raffinati, come carne, latticini ed alcol.
Sarà un’altra variante della dieta vegetariana o vegana? Non proprio, perchè stavolta il rispetto degli animali e della natura non c’entra. Come suggerisce il nome, l’idea alla base della Dieta di Dio è quella di favorire la purificazione del corpo e dello spirito conformemente ai precetti delle Sacre Scritture.
La sua ispirazione proviene dall’Antico Testamento, precisamente da un episodio che coinvolge il profeta Daniele: questi non accettò il vino e gli alimenti offerti dal re babilonese Nabocodonosor, in quanto considerati impuri secondo la religione ebraica. Piuttosto, scelse per sé e per i suoi amici un pasto a base di legumi ed acqua ricavandone notevoli benefici, illustrati anche da un passo biblico: “dopo dieci giorni il loro aspetto appariva più bello e avevano una carnagione più piena di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi squisiti del re (Daniele 1:8)”.
Rispetto al regime alimentare del profeta, la nuova dieta mantiene una durata variabile ma estende il periodo di riferimento da 10 a 21 giorni. Questo vale per tutte le varianti che sono proliferate dopo il grande successo ottenuto dal pubblico.
Tra le più celebri negli Stati Uniti c’è quella proposta da Rick Warren, scrittore e leader della californiana Chiesa di Saddleback. Sull’argomento l’autore ha scritto ben 2 testi di riferimento: “Purpose-Driven Life”, un best seller che ha venduto 30 milioni di copie, e “The Daniel Plan: 40 day to a healthier life”.
La Dieta di Dio firmata da Warren ha delle differenze rispetto al digiuno di Daniele e a quella classica. Per prima cosa, la sua durata è più lunga, pari a 40 giorni come il diluvio universale narrato nella Bibbia, al quale sfuggì soltanto Noè. Inoltre è meno rigida di quella iniziale, in quanto permette di variare maggiormente gli alimenti consentiti, mantenendosi comunque più virtuosa della normale dieta americana. Il piano di Warren propone per tutto il periodo del programma un’alimentazione costituita dal 70% di frutta e verdura e dal 30% di cereali e proteine vegetali, di cui i legumi sono una delle fonti principali. Trascorsi i 40 giorni è possibile reinserire nel regime dietetico anche la carne e i latticini che erano stati vietati.
I vantaggi che offre la Dieta di Dio sono notevoli, tanto più se viene anche associata ad un’attività fisica moderata. Infatti permette di purificare l’organismo da tutte le tossine, di idratarlo grazie alla presenza di frutta e verdura, nonché di alleggerire il corpo eliminando i chili in eccesso in poche settimane. Richiede sicuramente dei sacrifici per essere rispettata, ma non ha nulla di sconvolgente e rivoluzionario, in quanto tutte le religioni hanno sempre previsto un periodo di disintossicazione dal cibo.
Il regime originario di Daniele è senza dubbio piuttosto sbilanciato nella sua composizione, ma grazie al periodo ristretto di applicazione non comporta per l’organismo gravi carenze né danni irreversibili. La versione di Warren risulta invece particolarmente pregevole e più sana perché introduce anche i cereali ed i legumi, 2 preziose fonti di amminoacidi essenziali per lo sviluppo dei bambini e degli adulti. Addirittura può essere considerata simile a quella mediterranea, se si esclude l’assenza di carne e pesce.
Ma come in tutte le cose, sono presenti anche dei punti di debolezza che è bene valutare prima di seguirla. Per esempio, anche nella Dieta di Dio elaborata da Warren sono altamente insufficienti 2 importanti minerali, quali il ferro ed il calcio. I legumi sono previsti e contengono una grande quantità di ferro, che però non viene assorbita se non sono conditi con limone (come in genere accade) o con un’altra fonte di vitamina C, la quale risulta indispensabile per il loro assorbimento. Un discorso simile vale anche per il calcio, che si trova tanto nei legumi che nei cereali, ma il cui assorbimento risulta drasticamente ridotto dall’acido fitico e dall’ossalato di calcio.
Pertanto la Dieta di Dio non può essere considerata adatta a tutti, perché potrebbe generare degli scompensi, specialmente se prolungata a 40 giorni come sostiene Warren. Può essere seguita solo da adulti perfettamente sani ed in grado di assorbire senza problemi le sostanze nutritive; mentre è altamente sconsigliata a bambini, anziani e donne in gravidanza o allattamento perché pericolosa per la loro salute.
Poiché è ipocalorica e potrebbe generare forti scompensi, prima di iniziarla è bene sempre richiedere un consiglio al proprio medico o nutrizionista.
Ma come si spiega la fortuna della Dieta di Dio?
Gli studiosi ritengono che derivi dalla facile perdita di peso che permette in poco tempo e dal fatto di avere una matrice religiosa. Non è certo un caso che abbia spopolato proprio negli Usa, dove sono presenti diverse chiese integraliste.
Tuttavia qualcuno continua a rimanere scettico sul suo successo, accusando la nuova dieta di essere solo l’ennesima trovata pubblicitaria per vendere libri ed altri prodotti a vantaggio di persone prive discrupoli. Infatti, nonostante il libro di Warren abbia venduto 30 milioni di copie, poi nella realtà solo 15 mila persone hanno adottato il suo regime alimentare. Dato l’enorme scarto tra i 2 dati si potrebbe facilmente parlare di fallimento totale piuttosto che di successo per la Dieta di Dio. Sarà un miracolo al contrario?