Pasta ai quattro formaggi

pasta ai quattro formaggi

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di pasta
  • 100 g di parmigiano
  • 100 g di gorgonzola
  • 100 g di provola
  • 100 g di mozzarella
  • 50 g di burro
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale
  • Pepe bianco o curry

TEMPO: 15 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


1)Per preparare la pasta ai 4 formaggi devi innanzitutto tagliare i latticini a quadretti piccoli o a strisce, a seconda dell’effetto che desideri. In una pentola riempila con acqua e porta a ebollizione. Aggiungi il latte o la mozzarella e poi i latticini che avete tagliato. Aggiungi tutti gli altri formaggi e mescola la salsa fino a quando non diventa densa e priva di grumi.

2)Abbassare la fiamma e appena raggiungerà la temperatura di ebollizione, versare la pasta e lasciare cuocere per il tempo indicato. Si raccomanda la cottura al dente. Mescolare bene per far amalgamare la salsa alla pasta. Dopo la cottura aggiungi sale e pepe quanto basta. Con un tocco di curry molto leggero avrai un piatto delizioso con cui stupirai i commensali

3)La pasta ai quattro formaggi è un piatto molto facile e comodo da preparare anche perché gli ingredienti possono variare a seconda di ciò che possiedi nel frigo. Puoi aggiungere il pecorino e rendere il piatto più piccante, oppure aggiungere l’emmental per ottenere un sapore più dolce. Ti raccomandiamo di non congelare la pasta perché perderebbe il suo aroma.  Servire con un buon vino.

 

 

Bucatini all’amatriciana

bucatini all'amatriciana

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di bucatini
  • 500 g di pomodori
  • 250 g di guanciale
  • Pecorino
  • Peperoncino
  • Pepe
  • Olio extravergine di oliva

TEMPO: 20 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


PASSO PER PASSO:

1)Come prima operazione devi tagliare a striscioline il guanciale, in modo tale da evitare che durante la cottura diventi troppo secco e perda la sue qualità. Viene scelta questa parte del corpo del maiale perché più morbida. Prendi un filo di olio extra vergine di oliva e aggiungilo in una padella, dove farai rosolare il guanciale. Una volta che la carne è pronta, mettila da parte in un posto coperto. In questo modo il guanciale non diventerà secco e manterrà la propria freschezza. Tolto il guanciale, nella stessa padella devi aggiungere i pomodori: falli cuocere per circa un quarto d’ora, aggiustando il tutto con il sale. Fai attenzione: il guanciale è di per sé saporito, quindi assaggia sempre il sugo prima di aggiungere altro sale. Al termine dell’operazione aggiungi anche il guanciale e inizia a cuocere la pasta.

2)In abbondante acqua salata, cuoci i bucatini. Per preservare meglio la loro consistenza durante il processo di mantecazione è meglio toglierli quando sono al dente. Ripassali all’interno del sugo dopo averli scolati per bene e amalgama il tutto con il cucchiaio di legno. Dopo aver mantecato il tutto, aggiungi il pecorino e un pizzico di pepe: ovviamente i bucatini all’amatriciana vanno serviti caldi. Per chi preferisce un po’ di parmigiano può aggiungerlo al posto del pecorino, ma la ricetta originale non ne prevede l’uso.

3)Ci sono tantissime varianti che sono state introdotte durante gli anni e variano da luogo a luogo: a volte non vengono utilizzati i bucatini, mentre in alcune occasioni viene utilizzata la pancetta al posto del guanciale. Quest’ultimo veniva utilizzato spesso nella preparazione, visto che del maiale non si buttava via nulla: dunque qualsiasi parte non venduta, che veniva considerata di scarto, veniva riutilizzata dagli allevatori o dalla famiglia più povera per poter avere un primo piatto nutriente e anche saporito nonostante non ci fossero le possibilità.

 

 

 

Cocktail di gamberi

cocktail di gamberi

Ingredienti per 4 persone:

  • 24 gamberi
  • 50 g di lattuga Iceberg
  • 4 fette di limone

Per la maionese:

  • 1 tuorlo d’uovo freschissimo
  • 120 g di olio di semi di girasole
  • 15 g di succo filtrato di limone
  • Sale
  • Pepe nero

Per la salsa cocktail:

  • 50 g di ketchup
  • 1 cucchiaino di salsa Worcester
  • 1 cucchiaino di Brandy
  • Tabasco

TEMPO: 20 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: MEDIA


1)Iniziate la preparazione del cocktail di gamberi con la maionese. Prendete il contenitore di un mixer e versatevi il tuorlo d’uovo insieme ad un pizzico di sale, del pepe nero macinato, ed il succo di limone filtrato. Immergetevi il frullatore ed iniziate ad amalgamare gli ingredienti. Aggiungete l’olio di semi di girasole lentamente a filo mantenendo in funzione il frullatore ad immersione fino a quando avrete ottenuto una maionese cremosa della giusta consistenza.

2)Passate ora alla preparazione della salsa cocktail. Versate la maionese in un contenitore ed aggiungete ad essa la ketchup, la salsa Worcester ed infine il brandy. Mescolate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo, aggiungendo anche qualche goccia di tabasco, e poi riponete il tutto al fresco.

3)Pulite ora i gamberi. Staccate tutte le teste dalla restante parte del corpo dei crostacei, ed eliminate tutti i carapaci, assicurandovi di lasciare però le code attaccate ai gamberi. Poi con una lama praticate un’incisione sul dorso di ogni singolo gambero ed eliminate l’intestino. Disponete poi i gamberi, così sgusciati, sopra una schiumarola ed immergeteli per 10-15 secondi in acqua bollente leggermente salata, tempo abbastanza sufficiente per sbollentarli e farli leggermente arricciare e curvare. poi scolateli ed adagiateli sopra un piatto.

4)A questo punto tagliate a listarelle abbastanza fini l’insalata Iceberg, che avrete precedentemente lavato accuratamente. Prendete ora dei bicchieri da cocktail tipo martini se ne avete, o di un altro tipo, oppure un diverso contenitore, e versatevi all’interno una cucchiaiata di salsa cocktail. Adagiate poi su di essa un pò di insalata Iceberg precedentemente tagliata, e versatevi sopra ancora un pò di salsa cocktail. Disponete in ogni bicchiere quattro gamberi, posizionandoli due orizzontalmente sulla salsa cocktail e due se riuscite in posizione verticale con le code che escono leggermente dal bordo del bicchiere. Decoratelo con una fetta di limone posizionandola tra i due gamberi verticali e immersa in parte nella salsa cocktail. Avrete così completato la preparazione del cocktail di gamberi. Servitelo subito o mettetelo in fresco nel frigorifero per circa mezz’ora.

Stinco di maiale al forno

stinco di maiale

INGREDIENTI:

  • Stinco di maiale da 800 g
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 60 g di olio extra vergine di oliva
  • Sale
  • Pepe
  • Salvia
  • 4 bacche di ginepro
  • 2 rametti di rosmarino
  • 150 g di acqua
  • 50 g di vino rosso
  • 2 foglie di alloro

TEMPO: 30 MINUTI

COTTURA: FORNO

DIFFICOLTA’: MEDIA


PASSO PER PASSO:

1)Come primo passaggio devi lavare le erbe aromatiche, asciugandole per bene.

2)Dopo aver preparato le erbe, devi iniziare a preparare le verdure per il soffritto: nel mixer unisci la carota, il sedano, l’aglio e la cipolla. In un tegame inserisci l’olio e fai soffriggere a fiamma vivace le verdure. Mentre il soffritto si cucina, prendi lo stinco ed elimina le parti grasse con un coltello. Inserisci nel soffritto e fallo rosolare su tutti i lati: nel frattempo aggiungi le erbe aromatiche e regola il tutto con sale e pepe.

3)Dopo aver aromatizzato il tutto, versa il bicchiere di vino rosso e fai sfumare il tutto: questa operazione è molto importante, anche perché non deve assolutamente rimanere la parte alcolica. Aggiungi anche l’acqua, evitando di far seccare troppo la carne: è molto importante anche non bucherellare la carne con i rebbi della forchetta. Dopo aver cucinato lo stinco in padella, bisogna ripassarlo al forno.

4)In un forno statico preriscaldato deve rimanere per circa 40-45 minuti a circa 200°C: la temperatura sarà necessaria per poter cuocere al meglio la carne. L’importante è non far seccare lo stinco: bisogna assolutamente cucinarlo con i liquidi giusti per poter evitare una carne troppo secca. Infatti il processo di cottura è importantissimo: per far si che la carne risulti saporita ma non troppo e che abbia una cottura giusta, bisogna assolutamente fare attenzione ad ogni minimo particolare. La consistenza modifica anche il sapore e si rischia di avere una carne troppo secca. In molti casi lo stinco di maiale al forno viene cotto con le patate: una tipica variante spesso utilizzata: la presenza delle patate serve anche a smorzare la sapidità e a creare un contorno unico.

Questo piatto, tipico delle tradizioni nordiche, viene consumato di inverno e con temperature non elevate: il tutto accompagnato da un buon vino rosso o dalla birra, bevanda tipica della tradizione tedesca e nord europea.

Spaghetti allo scoglio

spaghetti allo scoglio

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 g di spaghetti
  • 1 Kg di cozze
  • 300 g di calamari
  • 1 Kg di vongole
  • 8 scampi
  • 300 g di pomodorini ciliegini
  • 80 g di olio extra vergine di oliva
  • 2 spicchi d’aglio
  • Prezzemolo
  • Sale
  • 50 g di vino bianco
  • Peperoncino piccante (se gradito)

 

TEMPO: 30 MINUTI

COTTURA: PADELLA PENTOLA

DIFFICOLTA’: MEDIA


PASSO PER PASSO:

1)Per iniziare con la preparazione degli spaghetti allo scoglio, si devono pulire dapprima le cozze e le vongole. Lavate in acqua corrente le vongole, ponendole per comodità in uno scolapasta, e poi lasciatele in ammollo per farle spurgare della sabbia in eccesso in esse contenuta. Pulite poi le cozze, cominciando con l’eliminazione del “bisso”, ovvero la barbetta laterale che le tiene ancorate agli scogli, e successivamente, aiutandovi con un coltello o con un altro tipo di lama sufficientemente resistente, eliminate le incrostazioni sul guscio, eventualmente affinando la pulizia con una paglietta d’acciaio. Lavatele infine in abbondante acqua corrente.


2)In un tegame abbastanza grande fate riscaldare circa 25g di olio extra-vergine d’oliva e quando ben caldo versatevi le cozze e le vongole accuratamente risciacquate. Coprite il tegame subito con un coperchio ed aspettate fino a quando le loro valve non saranno dischiuse.

3)Versate quindi cozze e vongole in un recipiente con all’interno un colino in modo che il liquido di cottura venga separato dai molluschi senza eventuali residui. Sgusciate poi vongole e cozze, lasciandone qualcuna ancora nel proprio guscio in modo da guarnire i piatti successivamente.

4)Dedicatevi ora alla pulizia dei calamari, se non li avete a disposizione già puliti. Togliete le teste, la pelle sia esterna che interna, e le loro interiora, aiutandovi con una lama. Risciacquateli e tagliateli a listarelle sottili.

5)Scaldate in una padella circa 25g di olio extra-vergine d’oliva ed aggiungete uno spicchio d’aglio schiacciato.

6)Quando sarà abbastanza rosolato aggiungete i calamari, un pò di sale e dopo qualche minuto del vino bianco per sfumare la cottura. Aggiungete anche del prezzemolo sminuzzato, e spegnete non appena il vino sarà evaporato.

7)Occupatevi ora della pulizia degli scampi tagliando con una forbice la loro corazza ai lati della coda ed incidendo con una lama la parte superiore, in modo da eliminarla per lasciare libera la polpa.

8)Scaldate circa 30g di olio extra-vergine d’oliva in una padella, insieme ad uno spicchio d’aglio tagliato a pezzi grossolani che eliminerete quando si sarà imbiondito per adagiarvi delicatamente gli scampi, che sfumerete con del vino bianco. Quando il vino sarà evaporato, dopo circa due minuti, togliete gli scampi dalla padella e metteteli da parte.

9)Usate il liquido di cottura degli scampi per cuocere i pomodorini che avrete precedentemente lavato e tagliato in 4 spicchi. Nel frattempo cuocete anche gli spaghetti, in acqua bollente, fino a metà cottura. Poi scolateli ed aggiungeteli nella padella con i pomodorini, versando anche il liquido di cottura delle cozze e delle vongole.

10)A fine cottura aggiungete anche le cozze e le vongole sgusciate, le striscioline di calamari e gli scampi. Lasciate mantecare tutti gli ingredienti ancora un pò e poi impiattate gli spaghetti allo scoglio.

 

Spaghetti alla Carbonara

spaghetti alla carbonara con ingredienti intorno

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di spaghetti di semola di grano duro
  • 5 uova di medie dimensioni
  • 150 g di guanciale tagliato a fette abbastanza spesse
  • 100 g di pecorino romano d.o.p.
  • Sale
  • pepe nero in grani da macinare al momento

TEMPO: 25 MINUTI

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


PASSO PER PASSO:

1)Per iniziare, taglia a listarelle il guanciale e metti a scaldare l’acqua per la pasta. Ricordati di salarla solo leggermente, perché il guanciale e il pecorino dànno già la giusta sapidità al piatto.

2)Disponi le listarelle di guanciale in una padella antiaderente molto ampia e scottale ma senza farle seccare troppo, altrimenti il gusto tende all’affumicato e copre il sapore degli altri ingredienti. Non serve che tu aggiunga olio al guanciale, perché si rosola con il suo grasso; tuttavia, se non disponi di una padella antiaderente, per non far attaccare il tutto alla pentola puoi coprirne il fondo con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva.

3)Quando il guanciale è dorato, spegni il fuoco e metti il coperchio sulla padella per mantenere caldo il suo contenuto.

4)Prendi una ciotola molto capiente e versa al suo interno i 5 tuorli d’uovo, poi sbattili con l’aiuto di una frusta o di una forchetta finché saranno ben amalgamati. Durante quest’operazione, versa nella ciotola, a poco a poco, il pecorino; spolvera il composto con due macinate di pepe, dài un’ultima girata e metti da parte la ciotola.

5)Ora ti puoi dedicare alla cottura degli spaghetti che, ovviamente, devono essere scolati al dente. In una ciotola piccola, conserva un po’ di acqua di cottura della pasta prendendola con l’aiuto di un cucchiaio e di un mestolo forato (la schiumarola), perché devi riuscire a conservare l’amido rilasciato dagli spaghetti.

6)Dopo aver scolato la pasta, mettila nella padella e saltala per qualche secondo con il guanciale, poi versa il tutto nella ciotola e mescola vigorosamente. Le uova si amalgameranno con il calore della pasta e si trasformeranno in una crema: per ottenere la giusta densità del condimento, dopo le prime mescolate energiche alla pasta aggiungi l’acqua con l’amido di cottura e continua ad amalgamare.

7)Servi la pasta ben calda e spolverizza sopra a ogni piatto del pecorino grattugiato e aggiungici un’ultima una macinata di pepe nero.

 

 

Bacche di Goji: dimagrire in modo naturale

bacche di Goji

Le bacche di Goji: un alimento utile per dimagrire
Le bacche di Goji sono sempre più consigliati dai dietologi all’interno dei regimi alimentari che consigliano ai clienti perché sono un alimento che determina una diminuzione di peso. Queste bacche, definite come ”miracolose”, si sono fatte quindi spazio tra le abitudini alimentari di molte persone (soprattutto donne) che intendono riappropriarsi del proprio peso forma nel più breve tempo possibile.
È stato dimostrato che questo particolare frutto contribuisce in maniera positiva alla perdita di peso ed al dimagrimento, purché però il loro consumo si accompagni anche ad altri alimenti contenenti sostanze fondamentali.
È una convinzione errata e molto pericolosa quella secondo cui una dieta possa vedere le bacche di Goji come elemento centrale, il cui consumo rappresenti una parte sostanziale di una dieta.
Queste bacche devono quindi essere elemento di supporto in un’alimentazione che già per sé deve essere corretta e regolare, accompagnando il cibo ad un’adeguata e costante attività fisica.
Dimagrire stando seduti è possibile, ma non rappresenta certamente la via più salutare.

Perché le bacche di Goji aiutano a dimagrire

Una domanda che molti si fanno è cosa contengono le bacche di Goji per riuscire ad attuare una riduzione del peso corporeo in una persona.
La risposta è che questo alimento contiene al proprio interno due tipi di sostanze che permettono di verificare anche ad occhio nudo i risultati della perdita di grasso, soprattutto nella parte addominale.
Queste due categorie sono composte da:
• antocianine, sostanze che contrastano il grasso corporeo e l’invecchiamento dei tessuti, aiutando in questo modo a mantenere la pelle vitale e liscia;
• zinco e cormo, utili per l’attivazione rapida del metabolismo e lo sviluppo del dimagrimento. Queste due sostanze aumento inoltre il livello di sazietà e riducono allo stesso tempo la fame.
Un altro fattore che gioca a favore di chi consuma le bacche di Goji è rappresentato dal basso indice glicemico di questo tipo di alimento, pari a 28 nella scala di riferimento per l’ampiezza di questo indice.
Anche questo elemento certifica come questo frutto tibetano riesca ad avere tante proprietà salutari per l’organismo umano.

Come consumare correttamente le bacche di Goji

Le bacche di Goji, così ricche di antiossidanti naturali, vengono vendute essiccate ma possono essere mangiate anche fresche, magari coltivandole all’interno del proprio orticello.
Se si acquistano questi frutti asiatici in formato essiccato un consiglio utile può essere quello di reidratarle versandole all’interno di un bicchiere di acqua ed aspettando che si ammorbidiscano.
Diversi nutrizionisti famosi hanno inoltre identificato in un margine tra 15 e 45 grammi la quantità giusta di bacche di Goji essiccate da mangiare ogni giorno; in alternativa si può anche bere il succo di questo particolare frutto, in una quantità di 120 ml giornaliere.
Praticamente se si vogliono consumare bacche di Goji disidratate la porzione giusta per gli adulti è di 1-3 cucchiai, mentre per i bambini 1-3 cucchiaini.
Mangiando le bacche di Goji quotidianamente non si deve sperare di attivare una rivoluzione in grado di sconfiggere tutti i mali del corpo umano. Si trattano però di un’utile risorsa in più per una sana alimentazione.
Questi frutti tibetani possono essere gustati anche con altri prodotti e non esclusivamente da soli: si possono infatti accomunare all’interno di yogurt, macedonie e frullati, con altri frutti e succhi di frutta.
Esistono anche particolari tisane e té freddo preparate a base di bacche di Goji.

La frittura fa ingrassare?

Dopo tanti anni trascorsi a tartassare il cibo fritto come portatore di disturbi sull’organismo ecco che arriva la conferma da una ricerca di alcuni esperti spagnoli: la frittura non fa male, a meno che non siano presenti patologie epatiche o pancreatiche per cui è sconsigliato il consumo. Lo studio spagnolo ha rivoluzionato le teorie passate sui cibi fritti e ha invece dato loro una valutazione ipersalutista e anti-calorica. Anzi, i cibi fritti aiutano il fegato a lavorare più velocemente accelerando anche il metabolismo: il segreto di questa nuova affermazione sta nell’extravergine d’oliva. La rivalutazione dei cibi fritti è sorprendente: pare che alcune verdure mantengono le loro proprietà proprio questo tipo di cottura che consente di produrre più acido oleico e componenti antiossidanti, utili per prevenire il cancro, il diabete e la perdita della vista. Più viene fritto, più la qualità nutrizionale dell’alimento potrebbe migliorare.

La frittura rivalutata

Gli esperimenti condotti dalla ricercatrice Cristina Samaniego Sanchez, a capo del Dipartimento nutrizionale della facoltà di Farmacia a Granada, hanno permesso di ottenere risultati sorprendenti, che hanno ribaltato la concezione avuta finora che le friggere le verdure è vietato perché fanno ingrassare: i ricercatori hanno scoperto che le patate e altre verdure come zucche, melenzane, ecc, mantengono le loro proprietà nutritive ancora di più se fritte nell’olio d’oliva rispetto a quando sono bollite. Inoltre, gli esperimenti hanno permesso di verificare che le verdure fritte in olio extravergine aumentano le loro capacità antiossidanti e aiutano a prevenire diverse malattie. La cottura in olio bollente è quindi adatta a qualsiasi alimento: in più, migliora le qualità organolettiche di ortaggi e cereali ed è anche più digeribile rispetto ad altri tipi di cottura poiché l’alimento di disidrata e i succhi digestivi lo aggrediscono più facilmente. Con i risultati di questo studio tutti i tabù sul fritto sono stati sfatati, ma è necessario eseguire la frittura seguendo regole precise affinché non abbia effetti negativi sul nostro corpo.

Eseguire la frittura con regole precise

Nonostante la frittura sia adesso ritenuta non portatrice di malattie ed effetti negativi, è necessario osservare alcune regole per cucinare cibi fritti per evitare che facciano danni all’organismo. Come già detto, la prima cosa da fare è utilizzare olio extravergine d’oliva e una temperatura di cottura che non superi i 180 gradi. La frittura fa male se è stata fatta con olio scadente, se l’alimento risulta “inzuppato” di olio, se l’alimento è troppo scuro e se il fritto non è associato in maniera equilibrata all’interno di un pasto in cui sono presenti altri alimenti. Un aspetto importante della frittura è quello di asciugare gli alimenti fritti su carta paglia, e non su carta da cucina assorbente che invece potrebbe rilasciare sostanze chimiche al cibo. Per una buona frittura sono privilegiati i recipienti in acciaio, e padelle non troppo grandi. E’ preferibile non utilizzare padelle di alluminio, rame e ferro e nel corso della cottura non abbassare la temperatura che provoca l’assorbimento dell’olio da parte dell’alimento. Molti pensano che friggere con l’olio di oliva rende l’alimento più pesante, mentre altri sostengono che questa è solo una illusione, in quanto la definizione pesante può riferirsi agli aromi e ai profumi dell’olio d’oliva. Preparare un fritto a casa non ha nulla a che vedere con la frittura dei fast food, in quanto si tratta sempre di un fritto più genuino se si osservano le regole citate. La frittura, quindi, se in quantità moderata, non solo non nuoce alla salute, ma non fa nemmeno ingrassare e può essere inserita in una dieta sana ed equilibrata e prevenire perfino l’insorgere di molte malattie.

Zuppa di vongole e speck

zuppa di vongole

INGREDIENTI:

  • 1 sogliola
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 carota
  • Cipolla
  • 2 gambi di sedano
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Pepe
  • 200 g di pomodori molto maturi
  • Prezzemolo
  • Sale
  • 100 g di speck
  • 5 bicchieri di vino bianco
  • 1 kg di vongole

TEMPO: 55 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: MEDIA


PASSO PER PASSO:


1) Riunite in una pentola la lisca di sogliola, 1/2 cipolla, 1 carota e 1 gambo di sedano mondati e lessate con 1,5 l di acqua a fiamma bassa per 30 minuti. Filtrate il brodo e salatelo leggermente.

2) Sciacquate, nel frattempo, le vongole e tenetele in un recipiente con abbondante acqua fredda salata per almeno 30 minuti per fare perdere loro i residui di sabbia, quindi scolatele e trasferitele in un tegame basso con l’aglio, il vino e il prezzemolo lavato e tritato.

3) Chiudete con il coperchio, alzate la fiamma e fate aprire le vongole, estraete i molluschi e filtrate con un passino fine il liquido di cottura.

4) Fate soffriggere nell’olio extravergine la restante cipolla affettata a velo e il sedano rimasto tritato, aggiungete lo speck tagliato a listerelle sottili e corte e fate colorire a fiamma vivace per circa 2 minuti mescolando.

5) Sbucciate i pomodori, strizzateli, privateli dei semi e tagliateli a filettini, riuniteli al soffritto assieme al brodo di pesce e alle vongole. Fate sobbollire per 5 minuti e condite con sale e con pepe macinato al momento. Servite accompagnando, a piacere, con dadini di pane abbrustolito.

Bombolette di salsiccia

salsiccia
INGREDIENTI:
  • 200 g di salsiccia
  • 1 rametto di rosmarino
  • Olio extravergine di oliva
  • 2 spicchi di aglio
  • Pepe nero macinato al momento
  • 50 ml di vino bianco secco

TEMPO: 20 MIN

COTTURA: PENTOLA

DIFFICOLTA’: FACILE


PASSO PER PASSO:

1) Affettare la salsiccia in dischetti di 1 centimetro circa.

2) Lavare il rosmarino, tamponarlo con carta da cucina, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere.

3) Mettere in un padellino un filo appena d’olio e l’aglio schiacciato e spellato. Farlo ben dorare su fiamma media, quindi unire i pezzettini di salsiccia, il rosmarino e una macinata di pepe.

4) Far ben dorare la salsiccia, quindi unire il vino, da far sfumare a fiamma vivace.

5) La salsiccia così cotta butterà fuori molto grasso. Per rendere la preparazione più leggera si può inclinare la padella da un lato e raccoglierlo con un cucchiaio e gettarlo.

6) Quando il fondo di cottura si sarà asciugato la salsiccia comincerà a rosolare. Non eccedere per non farla diventare secca.

7) Raccogliere lil tutto in piattini da porzione, unire uno stuzzicadenti o una forchettina e servire ben calda.